Dopo il periodo positivo dell’euro, che l’ha visto risalire rispetto al dollaro fino al massimo di 1,3232 (27 gennaio), il cambio euro/dollaro apre la settimana del 6 febbraio con un piccolo gap a ribasso.
L’andamento a ribasso della coppia di valute EUR/USD si è però accentuata durante la notte e la mattinata, raggiungendo il minimo a quota 1,3027 intorno alle 14.00. La settimana scorsa abbiamo visto un cambio volatile ma che si è attestato in una media di 1,31 circa, chiudendo la settimana a 1,3158.
Il mancato accordo della Grecia e il suo possibile default ha fatto sì che la moneta unica vacillasse già in apertura di settimana, con un gap iniziale rispetto al dollaro di circa 40 punti a ribasso. Il cambio EUR/USD ha infatti aperto le sue contrattazioni a 1,3114, per poi crollare di circa 90 punti fino a 1,3027, che è stato il minimo della giornata. Il movimento a ribasso non è stato fermato neanche dalle notizie positive della mattina, che hanno visto l’indice Sentix di fiducia degli investitori salire più delle previsioni (da -21,1 a -11,1) e allo stesso modo anche il dato mensile sugli ordinativi delle fabbriche tedesche che è salito da -4,9% a 1,7%.
Dalle 14.00 il movimento però è stato differente e molto più veloce: in circa 3 ore infatti la coppia di valute euro/dollaro è risalita fino al massimo della giornata (1,3141), che però non è riuscito a colmare perfettamente il gap precedentemente creato.
Il calendario economico di domani 7 febbraio non è molto ricco di nozie e quella più importante riguarda gli Stati Uniti, con il discorso di Ben Bernanke, Presidente della FED e ciò potrebbe favorire la maggiore volatilità del cambio euro/dollaro. Durante la mattinata però verranno rilasciati i dati riguardanti la bilancia commerciale francese (alle 8.45) e la produzione mensile dell’industria tedesca (alle 12.00). Nel pomeriggio invece – dopo il discorso di Bernanke – ci saranno altri dati relativi agli USA e precisamente alle 17.30 e alle 21.