Per quanto riguarda la stagionalità del pesce, in questo mese di febbraio possiamo trovare: seppia, ricciola, alici, sogliola, pesce San Pietro, rombo, calamaretto, cefalo, tonno rosso, cernia, sgombro, dentice, mazzancolla, ombrina, panocchia, sardina, scorfano, nasello, spigola e vongola verace.
Il pesce San Pietro deve il suo nome ad una leggenda: secondo quest’ultima San Pietro prese il pesce ed estrasse dalla sua bocca una moneta d’oro e la macchia nera che si vede sui fianchi sarebbe infatti l’impronta delle dita del Santo. In realtà però la macchia, che somiglia all’occhio di un pesce molto grande, serve al pesce San Pietro per ingannare eventuali predatori.
Il corpo è ovale e schiacciato, la bocca grande e protrattile mentre la testa è obliqua nella parte superiore. Il colore è grigio-dorato: più scuro sul dorso, ha riflessi color argento sul ventre e color giallo sui fianchi. Vive prevalentemente sui fondali e in acque temperate, in Italia è diffuso ovunque ma con particolare concentrazione nel Mar Ionio e nel Mar Adriatico.
Le sue carni, dall’alto valore nutrizionale, sono bianche e pregiate; sono molto apprezzate perché tenere e saporite ed è infatti molto usato in cucina in molte preparazioni. In commercio si trova fresco, congelato, salato, affumicato ed essiccato. Al momento dell’acquisto, per verificare che sia fresco, bisogna controllare la lucentezza del colore, che gli occhi siano ancora sporgenti e non affossati e che le carni siano sode, compatte e che abbiano un buon odore. Può essere conservato in frigo, se ben coperto, per 24 ore ma deve essere prima eviscerato e può essere surgelato sia crudo che già cotto. Una volta tolto dal frigo è consigliabile lasciare a temperatura ambiente per almeno mezz’ora prima di consumarlo.