Il lavoro del Governo Monti è senza dubbio sempre più difficile ed in poco tempo rivolto a tantissimi aspetti poco edificanti e competitivi del nostro Paese, incancreniti da decenni di immobilismo politico. Continuiamo però a non capire perchè si continui a voler far passare l’equazione: più flessibilità dei lavoratori uguale a più competitività delle aziende. Perchè rendere ancora più precarie le vite degli italiani: alle difficoltà provocate da una crisi crescente, da tasse sempre più esorbitanti, non sarebbe umano aggiungere anche quelle che sarebbero provocate dall’addio ad un posto di lavoro sicuro!
“Ci sono diverse esigenze che dobbiamo rendere compatibili, ma io credo sia possibile. Per creare occupazione in Italia, occorre innanzitutto che produrre da noi diventi una cosa più competitiva. Occorre poi che la protezione delle persone nel mercato del lavoro non diminuisca ma diventi più equilibrata e con una protezione meno concentrata sul singolo posto di lavoro e più concentrata sul singolo lavoratore, quindi con una esigenza di mobilità nel tempo. C’è un obiettivo di efficienza ed un obiettivo di maggiore equità sociale”, queste le parole del premier Monti.
Troppe volte il Presidente del Consiglio (il cui lavoro torniamo a ripetere, rispettiamo per la serietà con cui lo svolge, nonostante le tante difficoltà) utilizza il termine “equità sociale” impropriamente. L’equità a nostre parere deve garantire appunto sicurezze al lavoratore, e poche tasse alle persone meno abbienti. Invece finora sono state privilegiate le banche e le imprese, nella distribuzione dei pesi da sopportare, per sconfiggere la crisi economica. Niente di scandaloso, perchè se fallissero le banche, sparirebbero i risparmi di tutti i cittadini, e se andassero in difficoltà le imprese, i primi a rimetterci sarebbero proprio i lavoratori, ma una mano va tesa anche a loro, ritirando qualsiasi assurda pretesa di rendere licenziabili anche quelli che hanno la fortuna, che dovrebbe diventare normalità, di possedere un posto di lavoro a tempo indeterminato.
A tal proposito la replica di Fioroni (Pd) è splendiamente azzeccata: “Monti vuol spostare l’oggetto delle tutele dal posto di lavoro al lavoratore? Ma è’ impossibile tutelare un lavoratore che non ha un posto di lavoro!“.