Milan, tutto facile: Cagliari battuto 3-0

Senza troppe difficoltà, il Milan ha la meglio sul Cagliari nel posticipo della ventesima giornata di Serie A, continuando così la rincorsa alla Juventus capolista, sopra di appena un punto.

Formazione rimaneggiata per i rossoneri: manca Thiago Silva (tenuto a riposo, al suo posto Mexes), ma soprattutto è emergenza a centrocampo con Emanuelson schierato nell’inedito ruolo di mezzala destra e con Seedorf trequartista alle spalle di Robinho e Ibrahimovic.
Nel Cagliari fa il suo debutto Pinilla, appena arrivato dal Palermo, al fianco di Ibarbo, con Cossu alle loro spalle.

Inizio vivace da parte dei sardi, che non creano grossi pericoli dalle parti di Abbiati ma si dimostrano propositivi di fronte ad un Milan che gioca sotto ritmo favorendo la compattezza difensiva dei rossoblu, che chiudono gli spazi senza affanni. Per aprire la scatola c’è bisogno di una prodezza, che arriva al 32′: punizione dai venticinque metri calciata da Ibra che si infila nel sette e porta in vantaggio i rossoneri. Ma lo svedese non ha nelle sue corde soltanto il gol, ma sa essere un trascinatore straordinario per la squadra. La prova arriva qualche minuto dopo, quando fa la sponda su un lancio di Mexes servendo l’arrivo di Nocerino, che con il sinistro al volo fa 2-0. Numeri strabilianti per il centrocampista ex Palermo, che sigla la sua settima marcatura in questo campionato, battendo il suo record personale (che era di 6) ottenuto in Serie B con la maglia del Piacenza.
Nella ripresa, Ballardini prova a giocarsi il tutto per tutto con gli ingressi di Thiago Ribeiro ed El Kabir, ma è ancora Nocerino ad impegnare Agazzi con un bel tiro di destro. Allegri invece mette in campo El Shaarawy (che sfiora il gol con una girata al volo) ed Ambrosini e tocca proprio al capitano rossonero chiudere i giochi con un colpo d’esterno appena dentro l’area che non lascia scampo ad Agazzi.

Tutto semplice per il Milan, che rimanda il debutto di Maxi Lopez (oggi in panchina) ma batte agevolmente un Cagliari rimasto in partita solo per mezz’ora, prima che il tornado Ibrahimovic cambiasse (come al solito) il match.

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