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Categorie: News

Il made in Italy preso d’assalto: i pomodori pelati italiani diventano giapponesi

Published by
Lucrezia Liuzza

L’azienda simbolo della cosiddetta “pummarola”, emblema della cucina italiana per eccellenza, viene venduta ad una società anglo-nipponica.

Nata nei primi anni sessanta, la Ar Alimentari di Antonio Russo, è stata una pietra miliare della produzione di pomodori pelati, conserve e simili. Raggiungendo l’incredibile fatturato di 300 milioni di euro, opera in Campania e in Puglia per gestire le richieste di prodotto in Italia e all’estero. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare solo il 20% della produzione è diretto al nostro paese, il restante viene esportato in Inghilterra, Germania, Francia, Africa e in quantità più modeste in Austria, Sud America, Grecia, Stati Uniti, Canada e Giappone.

L’annuncio della cessione del 51% della AR Alimentari è stato fatto da Sergio Marini, presidente della Coldiretti. L’azienda acquirente è la Princes, azienda Inglese facente parte del colosso nipponico Mitsubishi Corporation. Dal 1980, anno della sua fondazione, la Princes ha già messo le mani su ben 22 aziende procedendo con la loro acquisizione o fusione. Inutile specificare che queste operazioni le valgono il titolo di società in rapida ascesa economica, tra le più attive della nostra Europa.

Il settore dell’alimentazione Made in Italy fa quindi sempre più gola agli investitori esteri. Ricordiamo che già marchi importanti del Bel Paese sono stati infatti ceduti a colossi stranieri. Tra i più famosi, a cui è capitato questo destino, troviamo: nel 2011 la Gancia che è stata acquistata da un ricco oligarca russo produttore di vodka, la discussa cessione della Parmalat ai francesi di Lactalis e, andando ancora più indietro con il tempo, ci si ricorda di Buitoni e Perugina acquistate dalla Nestlè.

In tempo di crisi le aziende devono fare i conti e valutare le offerte, purtroppo sempre più spesso si trovano quindi costrette a cedere quote di maggioranza ad investitori stranieri. Ci si domanda quindi quale sarà il prossimo marchio made in Italy a diventare ufficialmente straniero.

Published by
Lucrezia Liuzza