Le liberalizzazioni sono state in queste ore approvate dal Consiglio dei Ministri presieduto dal Premier Mario Monti. Quello odierno è stato un CdM fiume e molto importante visto che sul tavolo sono arrivate le misure per dare fiato alla crescita. L’iter che ha portato all’approvazione di queste norme è stato caratterizzato in questi ultimi giorni dalla protesta dei tassisti, ma anche dalla “rivolta” pacifica della popolazione della Sicilia che con presidi da parte di braccianti ed agricoltori, unitamente allo sciopero dei Tir, hanno paralizzato l’Isola.
In queste ore in molti Comuni della Regione Sicilia, infatti, la benzina ai distributori è finita da un pezzo così come l’acqua minerale ed il latte nei supermercati inizia a scarseggiare. Anzi molti piccoli negozi hanno addirittura chiuso temporaneamente i battenti. E se dalla mezzanotte di oggi i tir sospenderanno l’agitazione, lo stesso non dicasi per i movimenti rappresentati da operai, braccianti ed agricoltori cui in queste ore si sono uniti anche gli studenti.
E probabile che nei prossimi giorni i presidi possano essere “allentati” in modo tale da far passare i tir con i beni di prima necessità, alimentari e carburanti su tutti. Ma la protesta dovrebbe proseguire ad oltranza per rivendicare prezzi più bassi per il gasolio ma anche tariffe più basse per i tir quando devono attraversare con il traghetto lo Stretto di Messina. La protesta in Sicilia in questi giorni è un po’ passata inosservata sui grandi media nazionali, ma ciò nonostante attraverso la diffusione sui social network questa potrebbe interessare ora anche altre Regioni del Sud Italia.