Sciopero benzinai: Faib e Fegica proclamano stato agitazione

Tanto tuono che piovve. Mentre in Sicilia l’economia in questi giorni risente fortemente della protesta di agricoltori, pescatori ed autotrasportatori, un’altra tegola potrebbe arrivare su scala nazionale da una maxi-serrata dei benzinai. Questo perché il Coordinamento Nazionale Unitario di due Associazioni di categoria dei gestori delle pompe di benzina, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti, hanno proclamato lo stato di agitazione pronto a sfociare in uno sciopero dei distributori pari a ben dieci giorni.

La decisione di Faib e Fegica arriva dopo che, in accordo con quanto riportato dal sito Internet della Federazione Autonoma Italiana Benzinai, il Governo ha fatto retromarcia nella bozza di Decreto sulle liberalizzazioni. Secondo le due Associazioni di categoria è ora alto il rischio che sia i gestori delle pompe di benzina, sia i consumatori, vengano ancora una volta gabbati da una mera politica degli annunci.

E con la benzina attorno a 1,80 euro al litro, sui carburanti è nuovamente intervenuta la Federconsumatori auspicando che il Governo non faccia alcun passo indietro nell’ambito della messa a punto del Decreto sulle liberalizzazioni. Con una maggiore apertura del mercato, infatti, l’Associazione dei Consumatori stima che in media una famiglia potrà risparmiare oltre 200 euro all’anno. Sono risparmi che, di questi tempi, sono in effetti tutto oro che cola. Questo specie se si considera che solo negli ultimi dodici mesi i rincari sono stati per i carburanti persistenti a causa dei prezzi del petrolio ma anche e soprattutto per effetto di una tassazione, con le accise maggiorate, sempre più aspra ed insostenibile.

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