Il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, sentito dal gip nella giornata di ieri, è in stato di fermo, agli arresti domiciliari. “Ho salvato centinaia, migliaia di persone, non ho abbandonato la nave”,così ha cercato di discolparsi il comandante. L’interrogatorio di garanzia si è tenuto a Grosseto, dove il comandante ha risposto alle domande del gip Valeria Montesarchio; l’udienza di convalida del fermo è durata circa tre ore.
Le accuse contro il comandante sono gravi: omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave dopo l’incidente. “La nave dopo l’urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra”, ha dichiarato il comandante in merito all’accusa di aver abbandonato la nave. La moglie di Schettino, Fabiola Russo, era fuori dalla stanza durante l’interrogatorio e ha dichiarato ai giornalisti: “Sentiamo il dovere di respingere con forza qualsiasi tentativo di delegittimazione della sua figura invitando a comprendere la sua tragedia ed il suo dramma umano”. La moglie ha poi continuato: “Molti dei particolari pubblicati, relativi al comportamento del comandante Schettino, sono da verificare, mentre i tanti che l’hanno conosciuto bene hanno testimoniato la sua dedizione assoluta al lavoro e la sua professionalità, dimostrata anche dalla manovra prontamente decisa ed attuata per limitare al massimo le conseguenze dell’incidente ai passeggeri presenti a bordo”.
Dopo l’incontro con il gip, l’avvocato di Schettino, Bruno Leporatti, ha fatto sapere che “il comandante Francesco Schettino ha risposto lungamente a tutte le domande che gli sono state fatte durante l’interrogatorio di garanzia”. Nonostante Schettino abbia cercato di discolparsi in qualche modo, pare che non sia riuscito a far cambiare idea alla procura: il procuratore Francesco Verusio ha fatto sapere che “la ricostruzione dei fatti non ha modificato l’impianto accusatorio della procura”
Il legale ha richiesto di non convalidare il fermo e di rigettare l’istanza di custodia cautelare in carcere, ma il gip non ha ascoltato le richieste di Leporatti ed ha deciso di convalidare il fermo e di porre il comandante della Costa Concordia agli arresti domiciliari.
Intanto, i sub a lavoro sulla parte sommersa della nave hanno ritrovato 5 cadaveri(4 uomini e una donna) che si trovavano nei pressi di uno dei punti di raccolta a poppa dell’imbarcazione. Ora i morti accertati salgono a 11, con ancora 23 persone disperse.