Sono stati arrestati i due giovani di Aosta che erano alla guida della Clio che ha investito Alessandro, 7 anni, in corso Peschiera: Alessandro Cadeddu, di 34 anni, e Francesco Grauso, di 26. I due hanno investito il piccolo Alessandro, insieme al padre e alla madre, lo scorso 3 dicembre, mentre la famiglia attraverava la strada in corso Peschiera, a Torino. Il padre è ancora ricoverato al CTO di Torino e riversa in grave condizioni, mentre la madre è stata dimessa poco tempo dopo l’incidente per assistere ai funerali del figlio.
I due, entrambi tossicodipendenti, erano di origine sarda, ma risiedevano ad Aosta. Cadeddu era alla guida del veicolo: dopo aver investito la famiglia sulle strisce pedonali, accelerò per dileguarsi dal luogo della tragedia. Grauso era il passeggero della Clio, oltre ad essere l’intestatario della macchina. I due, da quanto è emerso dalle indagini, si erano recati a Torino per procurarsi dell’eroina: dopo l’incidente, i due sono fuggiti via e si sono recati dal loro pusher.
Il veicolo, una Renault Clio, aveva lasciato sull’asfalto alcuni pezzi, in seguito all’impatto: un pezzo di paraurti e un fanale. Gli inquirenti si sono concentrati proprio su queste tracce e, dopo più di un mese di indagini, hanno individuato il veicolo dei colpevoli. Inizialmente i modelli di Clio compatibili con i ritrovamenti sulla scena del crimine erano 7008, ma dopo ulteriori indagini gli inquirenti avevano ristretto il cerchio a solo 80 vetture. La svolta è avvenuta ieri nel pomeriggio: i carabinieri di Torino si sono messi in contatto con la centrale di Aosta, per effettuare delle verifiche su una Clio sospetta. I carabinieri hanno ritrovato l’auto in un garage nella zona ovest di Aosta: sulla vettura c’erano ancora i segni dell’impatto e il sangue delle vittime.
Le accuse che incombono su Cadeddu e Grauso sono di omicidio colposo pluriaggravato e lesioni colpose con colpa cosciente e omissione di soccorso. I due uomini dovranno rispondere di queste accuse, ma pare che abbiano già ammesso le proprie responsabilità al pm Gabriella Viglione.
Il Procuratore di Torino, Alessandro Ausiello, ha parlato in conferenza stampa, sottolineando l’importanza dell’azione congiunta della Polizia Municipale, la Procura di Torino e tutta le rete dei Corpi di Polizia: «Le indagini sono partite da pochissimi dati e incerti, da pochi elementi sviluppati con intelligenza che hanno portato a questo risultato». La conclusione delle indagini e l’individuazione dei colpevoli potrà, forse, dare un minimo di sollievo ad una famiglia distrutta da questa tragedia.