Tra le tante grane che deve affrontare l’amministrazione di Barack Obama, ne è spuntata ora una abbastanza curiosa, una sorta di “guerra” che si sta combattendo sul fronte dell’alimentazione. A fronte del serio problema che rappresenta l’obesità giovanile, il governo federale ha da tempo avviato un programma di incentivi al “mangiar sano”, diretti anche alle mense scolastiche, nello specifico chiedendo di ridurre o eliminare dai menù dei cibi non propriamente dietetici come patatine e pizza, una campagna che ha visto in prima linea, tra l’altro, anche la First Lady Michelle Obama.
Purtroppo, come accade in diverse occasioni, l’amministrazione non aveva ancora fatto i conti con le potenti lobbies che spesso influenzano direttamente il Congresso americano. Obama ed i suo collaboratori, con il supporto del Dipartimento dell’Agricoltura, nel novembre scorso avevano quindi proposto che la pizza potesse rimanere, purchè la dose di pomodoro presente nel prodotto fosse aumentata.
Una commissione di entrambe le camere ha invece rigettato in toto la tesi presidenziale, appoggiando invece la linea dei repubblicani, ritenendo non solo che la pizza è adatta ad essere servita nelle scuole, ma anche dandole il “bollino” di alimento sano in quanto condito con elementi considerati “vegetali”. Immediata reazione negativa da parte dello staff di Obama, che attraverso Margo Wootan, del dipartimento politiche nutritive del Centro della Scienza per il pubblico interesse, fa sapere che la legge è stata emanata ad esclusivo vantaggio degli industriali del settore e non ha niente a che fare con la nutrizione, in quanto la pizza coi peperoni non va in alcun modo considerata un “vegetale”. Alla delusione dell’amministrazione si contrappone ovviamente la grande soddisfazione della American Frozen Food Institute, l’associazione dei grandi produttori di surgelati, che commenta: “E’ stato riconosciuto il significativo apporto di potassio, fibre e vitamine A e C contenute nella salsa di pomodoro, gli studenti potranno continuare a gustare cibi salutari come pizza e pasta“.
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I dati parlano di circa 32 milioni di ragazzi delle scuole pubbliche a cui verranno serviti i nuovi menù, ma a questo punto viene da chiedersi: bastano due cucchiai di concentrato di pomodoro (perchè è di questo che si parla) per qualificare una pietanza come “vegetale” e “salutare”, specie per i più giovani? Secondo Kristin Wartman, nota utrizionista, assolutamente no, anzi il Congresso si sarebbe dimostrato ancora una volta “controllato dalle grandi aziende alimentari, che producono le pizze surgelate e che hanno grandi interessi economici in questo campo”. Se non fosse una cosa seria sembrerebbe una barzelletta.