Le Associazioni dei gestori delle pompe di carburante tornano a mobilitarsi in vista di una maxi-serrata, uno sciopero nazionale dei benzinai avente una durata pari a ben 7 giorni. In particolare, sono state Anisa e Figisc a proclamare nello scorso week-end uno sciopero al fine di protestare contro l’intento del Governo di mettere a punto provvedimenti di liberalizzazione legati alla rete di distribuzione dei carburanti. Al centro della protesta, tra l’altro, c’è la possibilità che il Governo intervenga sull’esclusiva di fornitura che secondo Anisa e Figisc avrebbe effetti deleteri per la categoria.
In attesa quindi di saperne di più dopo il Consiglio dei Ministri, le Associazioni sopra citate hanno proclamato un lungo sciopero le cui date e modalità saranno comunicate in una fase successiva. Anisa e Figisc sulla rottura del vincolo di esclusiva sancito per Legge, fanno presente come questo non porterebbe alla tanto sbandierata liberalizzazione del settore carburanti, ma alla prima scadenza porterebbe i gestori a rimanere senza contratto con il conseguente inasprimento delle condizioni già difficili in cui i benzinai operano sulla rete.
Tutto ciò tra l’altro, secondo le Associazioni di categoria, non porterebbe a risultati di abbassamento dei prezzi, ma ad una rapida estinzione della categoria. Così come c’è netta contrarietà anche all’ipotesi di far funzionare i distributori in modalità ghost, ovverosia senza il gestore, 24 ore su 24. E’ probabile quindi che Anisa e Figisc prima valuteranno i provvedimenti che il Governo tecnico del Premier Monti prenderà, e poi forniranno date e modalità di esecuzione dello sciopero.