Partire dal settore energetico, ovverosia dal gas, dai carburanti e dall’energia elettrica per poi passare all’assicurazione auto ed alle banche. Sono questi, in base ad un Rapporto della Cgia di Mestre, i settori sui quali agire da subito in vista del piano di liberalizzazioni che sta mettendo a punto il Governo del Presidente del Consiglio e Senatore a vita Mario Monti. Questo perché è su questi settori che si concentrano i maggiori costi per le famiglie italiane, mentre secondari, con riferimento alla spesa annua complessiva, sono i taxi ed i farmaci.
Di conseguenza l’Associazione degli artigiani mestrina si chiede come mai allora il Governo appaia intenzionato a mettere mano alle liberalizzazioni partendo dai taxi e dai farmaci di fascia c piuttosto che, ad esempio, partire dai servizi bancari.
Questo perché la spesa annua pro capite per i taxi è di 48 euro e di 108 euro per i farmaci di fascia c quando invece solo per il gas, per i carburanti e per l’energia elettrica la spesa media annua complessiva delle famiglie sfiora la soglia dei 2.500 euro. Insomma occorre attaccare quelli che la Cgia individua e definisce come i potentati economici affinché le liberalizzazioni sortiscano gli effetti sperati in materia di concorrenza e di riduzione della spesa a carico dei cittadini. Altrimenti si rischia di ottenere gli stessi risultati modesti delle ondate di liberalizzazioni degli anni scorsi. Insomma per la Cgia gas, carburanti, energia elettrica, Rc auto e servizi finanziari vengono prima degli onorari dei liberi professionisti, della tassa rifiuti, acqua potabile, trasporto pubblico locale e ferroviario, taxi e farmacie.