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Russia, Putin apre sito elettorale e lo invitano a dimettersi

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Giuseppe Timpone

Non si starebbe mettendo granché bene il prosieguo della lunga campagna elettorale russa, iniziata almeno quattro mesi fa e che ha avuto il suo primo appuntamento il 4 dicembre scorso, per il rinnovo dei 450 deputati alla Duma. Russia Unita, il partito del premier, è crollato sotto il 50% dei consensi, ma ciò che è realmente grave è il fatto che la stessa figura di Vladimir Putin è minacciata da proteste che dalle piazze al web incendiano la vita politica nazionale, come non avveniva dai tempi della contestazione del morente regime sovietico. E a dimostrazione che il clima sembra davvero essere cambiato, c’è l’ultimo episodio che riguarda il sito aperto dall’aspirante presidente per la campagna elettorale.

Il sito www.putin2012.ru è stato aperto solo poche ore fa, per cercare di creare un filo diretto tra Putin e i suoi elettori, con un’apposita sezione per le proposte, che dovrebbe fungere un pò da collante con il Paese reale.

Tuttavia, dopo poche ore dalla sua apertura, il sito sarebbe stato oscurato, sebbene il portavoce del premier Dmitri Peskov sostenga che si tratti di un collasso del sistema, a causa dell’alto numero di visite e degli attacchi degli hacker. Non sappiamo se ciò sia vero e, a conti fatti, potrebbe essere. Quello che però è certo è che lo stesso sito è stato sì preso d’assalto, ma da elettori avversi alla candidatura di Putin, che lo hanno invitato in tutti i modi a togliere il disturbo.

Si va dai modi cortesi di chi fa notare al premier che sarebbe ora di lasciare e di fare posto ad altri alle invettive di chi lo accusa di ruberie e di danneggiare la Russia, a chi lo invita persino a congelarsi nell’azoto liquido.

Un affronto per l’uomo politico più potente di tutta la Russia, considerato incriticabile fino a qualche mese fa. E’ iniziato tutto con quei rumorosi fischi alla palestra di arti marziali, che hanno colto di sorpresa tutti e poi le contestazioni sono continuate quasi incessanti dopo il voto e sul web, dove la censura è quasi impossibile, se non al prezzo di oscurare tutta la rete.

Non ci saranno rivali in grado di batterlo alle presidenziali di marzo. Putin è condannato a vincere e ad essere contestato per il prossimo mandato presidenziale, perché ormai la china che ha preso l’opinione pubblica sembra in parte irreversibile.

 

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Giuseppe Timpone