Se vi capita di essere nei Paesi Bassi, o se vi è capitato di esserci stati, sicuramente avrete notato che molti bar e cafés presentano nel loro menù il Mint Tea che si traduce letteralmente con tè alla menta.
Avrete probabilmente pensato che si trattava del classico tè alla menta marocchino. In questo articolo vi svelo un segreto che può tornarvi utile laddove vorrete provare questa specialità olandese.
Il Mint Tea non è un tè. Si tratta piuttosto di una bevanda a base di menta, erroneamente chiamato tè. Con questo termine, infatti, si indica generalmente l’infuso preparato con le foglie della camellia sinensis lavorate in diversi modi da ottenere così le diverse tipologie di tè che conosciamo: bianco, verde, oolong, giallo, nero, post-fermentato. Tuttavia in diversi luoghi del mondo, molte bevande vengono chiamate tè pur non essendo preparate con le foglie della camellia sinensis. Degli esempi? Il Rooibos, il tè rosso, che in realtà è un infuso preparato con un cespuglio rosso originario dell’Africa. Oppure il Chrysanthemum tea, che è un infuso di crisantemi molto diffuso in Cina.
Ma torniamo al mint tea: come si prepara?
La preparazione è molto semplice e potete provarlo a prepararlo anche da voi. Occorre un grosso rametto di menta fresca, una tazza di vetro da tè e acqua bollente. Adagiate la menta fresca nel bicchiere e versateci sopra l’acqua bollente. Lasciate in infusione per del tempo e, se desiderate, zuccherate.
Si tratta di una vera bontà per il palato. Dona freschezza e calore nel contempo.