New Hampshire, vigilia decisiva per Mitt Romney. Incognita Santorum

Tra due giorni si apriranno i seggi nel New Hampshire, dove gli elettori del Partito Repubblicano dovranno scegliere chi schierare contro Barack Obama alle elezioni presidenziali del Super-Tuesday del 6 novembre prossimo. Si tratta del secondo stato ad essere chiamato al voto, dopo l’Iowa il 3 gennaio. In quello stato si è realizzato un clamoroso colpo di scena, con l’ex governatore del Massachussetts, Mitt Romney, che ha vinto sul rivale Rick Santorum per soli otto voti di scarto: 30.015 contro 30.007 voti. La sorpresa non è stata la mezza vittoria del primo (era dato incerto e, anzi, è andato oltre le previsioni), quanto l’affermazione di un “outsider” come il candidato italo-americano, che i media non avevano minimamente tenuto in considerazione fino allo scorso martedì.

In effetti, per Romney l’avanzata di Santorum non sarebbe una sciagura, tutt’altro. E per almeno un paio di motivi. Uno: Romney è dato nettamente in testa in quasi tutti gli altri stati e l’affermazione di un candidato minore potrà aiutarlo nel fare catalizzare l’attenzione mediatica verso di questi, spegnendo i riflettori su altri più temibili, come Gingrich. Due: Santorum potrebbe riuscire a concentrare su di sé i voti della destra religiosa, che tornerebbero utili a Romney, nel caso di un ticket per la Casa Bianca.

Tuttavia, almeno una cosa ora il candidato mormone dovrà essere in grado di fare: vincere con un ottimo margine sugli avversari per diventare ancora più credibile, in vista di appuntamenti elettorali più impegnativi, come il voto nel South Carolina e nella Florida. In più, dovrà scrollarsi di dosso ciò che potrebbe essere un triste ritornello in campagna elettorale da parte dei Democratici, cioè l’essere aggettivato come “Mr. 25%”, che già è uscito dalla bocca del presidente Obama, per indicare che si tratta di un uomo che non va oltre il quarto dei consensi tra i suoi stessi elettori.

Le chance di Romney sono abbastanza alte, perché il New Hampshire è uno stato liberal, quindi più incline a votare per una figura più centrista come lui. Inoltre, qui Romney ha una casa, avendo governato nel confinante stato del Massachussetts.

Basterà questo per catapultarlo verso la nomination? Vedremo tra poco più di 48 ore!

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