Ungheria a un passo dal default. Fitch declassa debito a “junk”

L’agenzia di rating Fitch da deciso di declassare il debito in valuta estera dell’Ungheria, abbassando il suo giudizio a BB+ da BBB-, così come il debito in valuta locale, passando da BBB a BBB-.

Tra le motivazioni che hanno spinto l’agenzia a valutare il debito magiaro a livello “junk” o “spazzatura”, ci sarebbero le politiche poco ortodosse del premier Viktor Orbàn, che avrebbero compromesso la fiducia degli investitori sulla tenuta dei conti del Paese.

La bocciatura di Fitch arriva il giorno seguente al fallimento dell’asta da 45 miliardi di fiorini dei titoli di stato, dato che il governo è riuscito a collocarne solo 35 miliardi, a causa della domanda insufficiente. I bond sono stati collocati a rendimenti del 9,96%, contro il 7,91 dell’ultima asta del 22 dicembre.

E sul secondario, i decennali sono già oltre il 10%, così come i cds, i titoli assicurativi contro il rischio default, hanno raggiunto quota 745 punti. E tutto questo, mentre il fiorino si svaluta ampiamente contro euro e dollaro, che poi è anche concausa di quello che sta accadendo sul mercato dei bond.

Il problema dell’Ungheria non sarebbe tanto quello dei suoi risultati macroeconomici, perché anche quest’anno il rapporto deficit/pil dovrebbe rimanere sotto il 3%, il debito non sarebbe oltre il 75% e il tasso di disoccupazione è all’11%.

Ciò che temono i mercati è la svolta autarchica di Orban, che non li rassicurerebbe sugli investimenti. Non ultimo, la scelta di porre la banca centrale sotto il controllo del governo, cosa che ha fatto infuriare sia UE che FMI, i quali hanno interrotto le trattative per un possibile prestito al Paese.

 

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