Da qui ai prossimi cinque anni in Italia spariranno la bellezza di 80 mila imprese operanti nel settore del commercio. A stimarlo è stata la Confesercenti dopo che dall’anno 2008 ad oggi nello stesso settore in Italia ne sono sparite oltre 66 mila. Questi dati sono stati forniti dall’Associazione degli esercenti dopo il “blitz” a Cortina d’Ampezzo dell’Agenzia delle Entrate. Al riguardo la Confesercenti da un lato ritiene importante portare avanti la lotta all’evasione fiscale, ma dall’altro ritiene che questo debba comunque avvenire senza vere e proprie crociate contro le piccole e medie imprese (PMI).
D’altronde secondo l’Associazione le piccole e medie imprese collaborano in maniera attiva con il Fisco; ed a dimostrazione di tutto ciò c’è il fatto che ben il 75% delle PMI in Italia risulta essere congruo agli studi di settore. Intanto in materia di commercio, ed in particolare sulla liberalizzazione degli orari dei negozi, le Regioni italiane sono in fermento dopo quanto contenuto in merito nella manovra finanziaria del Governo Monti.
Secondo quanto riportato dalla Confcommercio, anche la Regione Puglia e la Regione Piemonte sono pronte ad un ricorso alla Consulta contro l’articolo numero 31 della manovra finanziaria del Governo Monti. In pratica, tra l’altro, le Regioni contestano come il Governo con Decreto in materia di liberalizzazione del commercio sia intervenuto quando invece la competenza spetta proprio alle Amministrazioni regionali. Anche la Toscana ha annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale, e lo stesso potrebbe fare anche la Regione Lazio tenendo conto delle ultimissime dichiarazioni rilasciate dal Governatore Polverini.