A Putignano, in provincia di Bari, è stato ritrovato il corpo di Antonella Riotino, uccisa dal fidanzato e gettata in una scarpata. Il corpo, sfigurato dalle violenze subite, è stato trovato dai carabinieri in un burrone, nei pressi di una strada dissestata, alla fine di Via Fratelli Bandiera, a Putignano. Il reo confesso, Antonio Giannandrea, ha solo 18 anni ed era il fidanzato di Antonella, giovane studentessa universitaria. Dopo una notte passata sotto interrogatorio, il ragazzo ha confessato di aver ucciso la fidanzata ed è stato perciò accusato di omicidio volontario. Secondo la prima descrizione dell’accaduto, il movente sarebbe stato la volontà della ragazza di lasciarlo. In seguito ad una violenta lite, il ragazzo ha ucciso la fidanzata ed ha poi successivamente occultato il cadavere.
Il cadavere è stato ritrovato ieri, ma per tutta la giornata l’omicida ha cercato di depistare gli investigatori, creando un falso profilo Facebook. In serata però, il diciottenne è stato interrogato dai carabinieri, che lo hanno messo sotto torchio e sono riusciti a farlo confessare. Solo grazie alle sue indicazioni i carabinieri sono riusciti a ritrovare il corpo della ragazza uccisa. Infatti ieri, in serata, i militari hanno ritrovato il corpo di Antonella, che giaceva sul fondo di una scarpata, sfigurato dalla violenza che le aveva inflitto Antonio.
Il medico legale che si è occupato del caso, Giancarlo Divella, ha riscontrato vari segni di violenza: ferite sul collo dovute a strangolamento, oltre ad alcuni segni che lasciano pensare anche all’utilizzo di armi da taglio. Da quanto risulta dalle ultime dichiarazioni, Antonella potrebbe essere stata prima sgozzata, poi ferita con dei pugni al volto e infine colpita con un coltello da cucina. Il cadavere era ricoperto parzialmente di terra, visto che l’assassino aveva tentato invano di seppellirlo. L’autopsia chiarirà molti dubbi, come quello dell’ora del decesso, probabilmente individuabile nella notte tra mercoledì e giovedì.
Come è stato utile (per poco) all’assassino per depistare gli investigatori, così Facebook potrà essere utile alle autorità per ricostruire il movente del delitto. L’ipotesi più probabile resta quella dell’omicidio passionale, poichè è emerso che Antonella volesse lasciare il fidanzato. I genitori si sono rivolti ai carabinieri nella notte tra mercoledì e giovedì, quando si sono accorti che Antonella non era rintracciabile e non era ancora rientrata a casa.