Nelle protesi Pip anche additivi chimici non testati

Nuova scoperta sulle protesi Pip, protesi dannose usate per la chirurgia plastica al seno: contenevano anche additivi chimici non testati. Il caso delle protesi mammarie prodotte a Seyne-sur-Mer, vicino Marsiglia, dalla società Pip, ha fatto il giro del mondo in pochi giorni. Dalle ultime rivelazioni, pare che le protesi contenessero un gel al silicone al quale era stato aggiunto un tipo di additivo usato nell’industria petrolchimica, non testato per uso medico. Fra gli additivi usati nelle Pip sono stati trovati baysilone, silopren e rhodorsil, tutte sostanze usate per produrre gomma, carburanti, computer e anche alimenti, ma mai utilizzati per uso clinico. L’accusa contro la Poly Implant Prothese era quella di aver creato delle protesi mammarie che si rompevano facilmente e che racchiudevano un gel al silicone industriale non omologato. Ora la posizione dell’azienda francese si aggrava, in quanto fino ad oggi non si parlava di additivi chimici non testati presenti nelle protesi.  Le protesi rimosse verranno sottoposte a ulteriori analisi di laboratorio.

In realtà, già nel 2010, anno di chiusura dell’azienda incriminata, il governo francese dispose l’analisi delle protesi mammarie prodotte dalla Pip. Fu l'”Afssaps”, l’agenzia governativa francese che controlla la sicurezza sui prodotti sanitari, a disporre queste indagini. Ora però si chiede di analizzare anche le protesi destinate al mercato estero, in quanto c’è il sospetto che le protesi “da esportazione” contenessero una miscela differente rispetto a quelle destinate per il mercato interno.

E’ stato eseguito un calcolo per avere un’idea della diffusione delle Pip in tutto il mondo: le donne che si sono fatte impiantare le Pip sarebbero fra le trecento e le quattrocentomila in 65 diversi stati. Solo in Francia il governo ha invitato le donne con un impianto Pip a procedere con la rimozione, anche se l’operazione non deve essere considerata urgente. Sono circa trentamila le donne francesi con Pip. Sono stati purtoppo già registrati dei casi di tumore al seno per delle donne che si erano fatte impiantare una protesi Pip: venti casi sono stati registrati in Francia, più uno in Italia.

A Londra è partita un’indagine per accertarsi di quante donne inglesi possiedono un impianto del genere. Anche in Italia, il ministro della Salute Renato Balduzzi ha disposto un censimento per appurare il numero effettivo degli impianti Pip fra le donne italiane.

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