Facebook dannoso per la vita di coppia? Per gli esperti causa un terzo dei divorzi inglesi

L’ultimo allarme arriva dal Regno Unito: attenzione a Facebook, il social network più diffuso al mondo che può mettere in crisi amicizie ed amori, causando addirittura un terzo di tutti i  divorzi dei britannici. A lanciare questo appello è il portale “Divorce Online” che offre via Internet un ampio assortimento di aiuti concernenti le cause di separazione ed è giunto a queste conclusioni analizzando i questionari di circa 5 mila utenti che si sono rivolti agli esperti per cercare un supporto legale per un matrimonio allo sfascio. Facebook è sul banco degli imputati principalmente per la facilità con cui permette di fare nuove conoscenze e comunicare, tanto che nelle storie inviate a Divorce Online vengono spesso menzionati i messaggi non proprio “innocenti” composti dai partner verso terze persone, insieme ai commenti poco gentili messi nelle bacheche personali quando il matrimonio é giá entrato in una fase critica, non tacendo gli interventi di amici “ficcanaso” che sembrano dimenticare il celebre proverbio “tra moglie e marito non metterci il dito”.

Se tutto questo può sembrare un pò grottesco, non è così quando ci si ritrova a fronteggiarsi senza esclusione di colpi in un’aula di Tribunale. Gli avvocati di Divorce Online, infatti, sottolineano come il fenomeno delle “attività” su Facebook che vengono memorizzate ed utilizzate come mezzo di prova nelle cause di divorzio sia aumentato del 50% rispetto al 2009.

Mark Keenan, managing director dell’ormai famoso sito “divorzista”, spiega come i social network siano diventati per molti il principale mezzo di comunicazione: “Le persone contattano i partner in modo innocente ma la conversazione cambia presto di tono e questo é il modo più semplice per inizare una relazione extraconiugale”. A questo punto non stupisce che sia in crescita anche il numero stesso dei siti internet che si prefiggono di entrare in gioco nel burrascoso mondo dei matrimoni e dei coniugi infedeli, visto che il solo Divorce Online dichiara in più di 10 anni di attività, dal 1999, di aver portato a termine la consulenza per circa 67 mila casi, offrendo i più svariati servizi a prezzi modici, lavorando tutti i giorni e mettendo a disposizione anche un call center e comodi metodi di pagamento con carta di credito.

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Anche se la situazione non è ancora così numericamente chiara per quanto riguarda l’Italia, anche dagli Stati Uniti arriva uno studio analogo, stavolta della “American Academy of Matrimonial Lawyers” che sta seguendo il “trend” da diverso tempo ed indica in un quinto i divorzi americani in qualche modo connessi a Facebook, mentre gli altrettanto famosi Twitter e Myspace sembrano in questo caso davvero irrilevanti, avendo un ruolo significativo solo in una manciata di casi rispetto ai 5 mila analizzati per il solo mese di dicembre.

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