Mettersi al volante dopo un pasto abbondante? In questo periodo di feste sarà capitato a molti rimpinzarsi a tavola e poi guidare. Eppure, non c’è nulla di più sbagliato che guidare satolli.
Lo rivela una ricerca della Loughborough University inglese secondo cui un pasto abbondante, prima di guidare, riduce la concentrazione e aumenta il rischio di incidenti, tanto quanto bere un litro di vino. Satolli o ubriachi il rischio è lo stesso, se si è al volante. Oltre che la linea, i pranzi o la cene di questo periodo di feste, avrebbero così minacciato anche la sicurezza su strada.
La ricerca ha coinvolto automobilisti al di sotto dei 30 anni, il cui comportamento al volante, tramite un simulatore, è stato analizzato dopo aver consumato un pasto pesante e dopo un pasto light. Più precisi nel seguire il tracciato, pieno di curve, gli automobilisti rimasti “leggeri” nel pasto, meno precisi quelli appesantiti dal pasto, a causa della sonnolenza che li avrebbe assaliti dopo una mezz’ora. Secondo la Dott.ssa Reyner, coordinatrice dello studio cibi ad alto contenuto di grassi stimolano la produzione di colecistochinina-pancreozimina, ormone responsabile del senso di sazietà che provoca stanchezza.
Eppure gli italiani non sembrano disposti a rinunciare ai piaceri della buona tavola, anche se in viaggio. Secondo un sondaggio del Centro Studi e Documentazione Direct Line, il 57% degli intervistati si ferma nelle aree di servizio a magiare, il 27% nelle aree di sosta a consumare il cibo che si porta da casa e l’11% addirittura si avventura alla ricerca di un ristorante. Solo il 3% non molla la guida e rimane a digiuno o preferisce mangiare al volante, pur di arrivare. La scelta ideale? A suggerirla è la ricerca della Loughborough University inglese, un pasto leggero: eppure, a sceglierla è solo il 9% dei guidatori.