Prezzi benzina picchiano duro sulla spesa alimentare

E’ meglio comprare un litro di latte alla stalla, in quanto più conveniente di un litro di benzina alla pompa. Così come è più conveniente andare ad acquistare al supermercato un chilo di pasta rispetto, allo stesso modo, ad un litro di carburante presso il distributore. A metterlo in evidenza in data odierna, lunedì 2 gennaio del 2012, è stata la Coldiretti nel sottolineare come i prezzi della benzina picchino duro sulla spesa, in quanto sono in grado di contagiare ben l’86% dei trasporti commerciali. Le ricadute negative legate al prezzo del carburante, infatti, non sono solo dirette, ma anche indirette in quanto vanno ad inasprire i costi legati ai trasporti ed alla logistica.  Sul sistema dell’agro-alimentare, inoltre, l’inasprimento dei prezzi del gasolio genera secondo l’Organizzazione degli agricoltori un’assunzione di maggiori costi pari a ben 250 milioni di euro annui a partire dalle coltivazioni in serra.

Anche la Federconsumatori sul caro-benzina in data odierna è intervenuta, dopo i nuovi prezzi record alla pompa alimentati dall’entrata in vigore delle addizionali regionali. Secondo l’Associazione dei consumatori a carico degli automobilisti le ricadute sono negative ed incredibili.

Questo perché all’aumento del carburante si sono aggiunti puntuali da oggi anche i rincari dei pedaggi, che tutti insieme fanno una stangata pari a ben 161 euro annui da aggiungere a tutte le altre. Di riflesso, per voce dei rispettivi presidenti, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, la Federconsumatori congiuntamente con l’Adusbef ha apertamente chiesto al Governo di stoppare l’aumento dell’Iva previsto per il prossimo mese di ottobre del 2012. Altrimenti gli effetti sul potere d’acquisto delle famiglie saranno disastrosi.

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