Con l’arrivo del 2012 scatteranno gli aumenti dei prezzi nella buvette della Camera. Anche il bar di Montecitorio subisce il caro prezzi, così come era già successo a Palazzo Madama. Non molto tempo fa imperversò su internet la foto di uno scontrino di un pasto al Senato(per molti fasullo), che fece scalpore: adesso i prezzi aumenteranno anche per i parlamentari. Gli aumenti, infatti, riguarderanno anche il ristorante usato dai deputati.
Quando non molto tempo fa furono aumentati i prezzi nella buvette del Senato, i senatori reagirono nel modo in cui tutti si aspettavano: cambiarono ristorante. Infatti è stato calcolato che, dopo l’adeguamento dei prezzi al costo della vita anche per i senatori, le presenze di questi ultimi presso il ristorante a loro dedicato sono calate del 50%. La reazione a questa diminuzione della clientela fu il licenziamento, da parte della società che ha in appalto il ristorante del Senato, di sei camerieri, tre cuochi e un tabaccaio. Questo portò, come molti ricorderanno, all‘occupazione del ristorante del Senato con conseguente assemblea dei camerieri. A quanto pare, questi rincari e le tendenze migratorie di deputati e senatori verso lidi più economici, porteranno ad ulteriori licenziamenti.
Cominciando dalla prima colazione, un deputato spenderà, con gli aumenti previsti, 1 euro e 10 anzichè 1 euro per il capuccino e 90 centesimi anziché 80 per un cornetto. Il caffè aumenta: da 70 centesimi a 80. Aumenta di 20 centesimi l’orzo, come anche il decaffeinato. Per quanto riguarda il resto, sono previsti anche aumenti su panini e fritti. Il classico panino con prosciutto e mozzarella passerà da 2,50 a 3 euro; il tramezzino semplice aumenta a 2,50 euro e lo speciale a 2,80 euro. Per quanto riguarda i fritti, arancini e crocchette aumenteranno di 30 centesimi. Raddoppierà il prezzo dei succhi di frutta, che ora costeranno 2 euro. Aumenta di 50 centesimi anche il trancio di pizza con prosciutto e formaggio: ora costerà 3 euro. Torta rustica a 3 euro e 50, pizzetta rossa a 2 euro e 50. Aumenta anche la frutta, dove raddoppieranno quasi tutti i prezzi dei frutti disponibili: mele, pere e banane costeranno 1 euro; ananas, melone, mandarini, arance e uva costeranno 2 euro.
I nuovi prezzi sembrano tutto sommato in linea con quello che un normale cittadino spenderebbe in un bar di città qualsiasi, forse anche meno. Chissà se questi piccoli aumenti basteranno a far scappare via i deputati dalla loro buvette; i camerieri incrociano le dita.