E’ allarme rosso in Italia per l’occupazione nelle grandi imprese in quanto in calo negli ultimi quattro anni. Per questo la Cgil, per voce del segretario confederale del Sindacato, Fulvio Fammoni, è tornata a ribadire la necessità di una messa a punto di tutele che, aventi carattere straordinario, difendano l’occupazione nel nostro Paese. Gli ultimi dati Istat sulle retribuzioni e sull’occupazione nelle grandi imprese non promettono niente di buono; secondo la Cgil, infatti, cala l’occupazione ma anche il numero delle ore di cassa integrazione, il che significa che ci sono lavoratori che, una volta terminata la CIG, vengono espulsi dal mondo del lavoro.
E di questi tempi è difficile, difficilissimo rientrarvi se a perdere il posto di lavoro sono persone sopra i 40 anni. Ed in merito all’aumento delle retribuzioni di ottobre 2011, il segretario confederale della Cgil ha fatto presente come il dato in aumento sia frutto di fattori specifici e, comunque, registra tassi di crescita ben al di sotto dell’inflazione.
D’altronde proprio sulle crisi industriali presenti nel nostro Paese la Cgil è molto preoccupata. Nel dettaglio, il più grande Sindacato italiano teme che il 2012, dal fronte lavorativo, per l’Italia sia l’anno della disoccupazione di massa. Ragion per cui occorre con urgenza correre ai ripari prima che sia troppo tardi per i lavoratori e per il sistema Paese. E’ difficile infatti che l’Italia possa salvarsi senza salvare il lavoro. Il Sindacato, tra l’altro, ritiene che sulle pensioni, dopo la manovra Monti, la partita non sia chiusa; e per questo è necessario che l’Esecutivo torni a confrontarsi con le parti sociali.