Aspettando il 2012, gli eventi da Mosca a Washington del nuovo anno

Mancano pochissime ore alla fine del 2011, l’anno orribile per i mercati finanziari dell’Occidente, specie dell’Eurozona. L’anno a cui stiamo per dare il nostro addio è stato uno dei peggiori della storia recente nazionale, da un punto di vista dell’andamento dell’economia e delle prospettive fosche sulla tenuta del nostro Paese e dell’intera Area Euro. Si è chiuso con il crollo di ben tre governi europei: quello greco di Papandreou, quello italiano di Berlusconi e, infine, quello spagnolo di Zapatero. Due di questi governi sono stati sostituiti da esecutivi tecnici, mentre in Spagna la politica ha fatto il suo corso naturale e ha portato al passaggio di insegne dai socialisti ai popolari.

Ma il 2012 non sarà un anno privo di altrettanti eventi importanti, sia a livello nazionale che in termini di scenario internazionale.

Il primo grande appuntamento sarà a marzo, quando i russi dovranno scegliere il prossimo presidente. L’elezione di Putin sembra scontata, ma le forti tensioni di queste ultime settimane e il crollo del suo partito, Russia Unita, alle elezioni per la Duma del 4 dicembre, potrebbero riservare qualche sorpresa, anche se di leader alternativi veri e propri non ne esistono. Un mese e mezzo dopo, sarà il turno della Francia, con un Sarkozy che tenterà di ottenere un secondo mandato, che solo nelle ultimissime settimane sembra potere essere per lui possibile, grazie a una piccola rimonta sull’avversario socialista Hollande.

Restando tra i grandi Paesi del mondo, a novembre saranno le elezioni presidenziali americane a catalizzare l’attenzione di tutto il pianeta. Non si sa ancora chi sfiderà Barack Obama, alla ricerca del secondo mandato. I sondaggi direbbero Mitt Romney e gli stessi sondaggi assegnerebbero a quest’ultimo la vittoria.

Insomma, il 2012 potrebbe mutare lo scenario internazionale, perché almeno due leader del G8 potrebbero realmente saltare dalla sedia, mentre un terzo, Vladimir Putin, potrebbe uscirne indebolito.

Ma restando in casa nostra, le incognite non sono di meno. Berlusconi non è più premier. Al suo posto Mario Monti. Ma quanto durerà? Si andrà alle urne in primavera? Chi osserva le cose della politica (confusa) di casa nostra assegna a questa possibilità il 50% di probabilità e, nel caso, si aprirebbe anche l’incognita di chi vincerebbe le elezioni.

Sempre che tutto ciò non sia stato inutile. Perché il 21 dicembre del 2012 potrebbe finire il mondo!

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