Sarà sempre più costoso girare in macchina in Italia. Dopo l’aumento vertiginoso del prezzo della benzina, non più tardi di tre settimane fa, per effetto dell’aumento delle accise deciso dal nuovo governo in manovra, ecco che spunta un altro appuntamento poco gradito ogni anno dall’automobilista italiano: l’aumento delle tariffe autostradali.
E stando alle indiscrezioni che trapelano dal ministero per lo Sviluppo, le società di gestione delle autostrade avrebbero richiesto adeguamenti delle tariffe tra il 3,5 e il 5%.
Non si sa ancora quale sarà l’aumento che il ministero accorderà, quello che si sa di certo è che l’aumento ci sarà. Infatti, il sistema delle tariffe attualmente in vigore per il biglietto al casello è quello del “price cap”. Esso implica che ogni anno il ministero concede alle società la possibilità di praticare un aumento delle tariffe, sulla base di un’equazione, che prevede di recuperare solo parte dell’inflazione programmata, al fine di incentivare le società a investimenti per l’aumento della produttività.
Tuttavia, le tariffe aumentano anche sulla base di eventuali investimenti, tali da richiedere maggiori risorse. Questi devono essere presentati entro settembre al tavolo del ministero, che entro fine dicembre deciderà quale debba essere l’aumento.
Già lo scorso anno vi era stato uno sblocco parziale delle tariffe, che sebbene su base nazionale abbiano provocato aumenti medi sotto il 2%, in alcuni tratti, come in Valle d’Aosta, si è arrivati fino al 18%.
Le associazioni dei consumatori lamentano un aumento previsto per ogni famiglia italiana di 25 euro all’anno, ma le società si giustificano, sostenendo che sarebbero stati realizzati già 2,5 miliardi di lavori nella manutenzione, mentre altri 6,35 miliardi sono in corso di svolgimento.