Oggi, il Tesoro ha collocato BTp a 3, 9 e 10 anni, così come CcEeu a 7 anni. L’importo massimo previsto era di 8,5 miliardi. L’asta di oggi era molto attesa dal governo e dai mercati, dopo il grande successo di ieri, che ha visto l’asta dei BoT semestrali concludersi con un rendimento, pari alla metà di quello esitato solo trenta giorni prima.
Malgrado le attese positive, il collocamento di oggi non è stato così incoraggiante. E’ vero che i rendimenti sono scesi in tutti i comparti, rispetto ai massimi raggiunti tra novembre e dicembre, ma è altrettanto indubbio che ci si attendeva qualcosa in più.
I BTp a dieci anni sono stati piazzati per 2,5 miliardi, a fronte di una domanda per 3,39 miliardi. Il rendimento è sceso al 6,98% dal precedente 7,56%, ma siamo ancora troppo vicini alla soglia del 7%.
I BTp a nove anni, con scadenza 2021, hanno riscosso una domanda inferiore all’importo offerto. In particolare, le richieste sono state di 1,85 miliardi contro un’offerta di 2 miliardi. Alla fine, il Tesoro si è accontentato di collocare 1,17 miliardi a un rendimento del 6,7%.
Più marcata è stata la discesa dei rendimenti nel comparto triennale, con i BTp con scadenza 2014 collocati per 2,53 miliardi, contro una domanda di 3,46 miliardi e a un rendimento del 5,62% contro il precedente 7,89%.
Infine, collocati anche 803 milioni di CcEeu al rendimento del 7,42%. Complessivamente, il Tesoro ha piazzato 7 miliardi, contro l’obiettivo massimo di 8,5 miliardi. Evidentemente, lo stesso governo si attendeva di meglio, specie dopo ieri.
E i mercati sono rimasti delusi, se è vero che alla comunicazione della notizia dell’esito dell’asta, lo spread tra i BTp e i Bund tedeschi decennali è salito a 522 punti base.