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Sicurezza alla guida: dopo il cellulare, sotto accusa anche auricolare e vivavoce

Published by
Silvia Barchiesi

Se da tempo il cellulare è sotto accusa, incolpato di distrarre il conducente e provocare incidenti, ora a finire nel mirino sono anche l’auricolare  e il vivavoce. Ecco allora che chi usa le cuffiette o il vivavoce non si salva dalla “colpa” di distrazione alla guida. Insomma, non importa che le mani siano libere, quel che importa è che il cervello sia impegnato a fare altro: chi guida mentre parla al telefono con vivavoce e o auricolare è un pericolo allo stesso modo di chi parla con il cellulare in mano.

La “sentenza” arriva da uno  studio della Wayne State University di Detroit, in Michigan. A realizzarlo  Richard Young, neuroscienziato cognitivo che si è avvalso  di un nuovissimo strumento, il Global Positioning Satellite (GPS), in grado di monitorare la guida di 400 automobilisti. Il risultato? I guidatori impegnati in conversazioni telefoniche sono pericolosi, sia che usino il cellulare, sia che usino vivavoce  o le cuffiette.

A recepire subito la scoperta è stata la National Transportation Safety Board (NTSB ) americana che  ha presentato  una raccomandazione chiedendo al Governo di bandire sms al volante o conversazioni telefoniche, anche  tramite auricolare o vivavoce: “non importa cosa fanno le mani – spiega il presidente NTSB,  Deborah Hersman-  ma dove se ne va il cervello”.

Ora spetterà ai singoli Stati recepire le indicazioni dell’NTSB. La proposta è anche quella di favorire l’acquisto di particolari apparecchi bluetooth, già in dotazione in alcune auto, in grado di filtrare eventuali “interferenze telefoniche” mentre si è alla guida, bloccando chiamate o sms in entrata. Sono gli sms al volante i più pericolosi. E pensare che in   ben 36 stati americani scambiarsi sms mentre si guida, nonostante sia pericoloso, è legale.

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Silvia Barchiesi