Se da tempo il cellulare è sotto accusa, incolpato di distrarre il conducente e provocare incidenti, ora a finire nel mirino sono anche l’auricolare e il vivavoce. Ecco allora che chi usa le cuffiette o il vivavoce non si salva dalla “colpa” di distrazione alla guida. Insomma, non importa che le mani siano libere, quel che importa è che il cervello sia impegnato a fare altro: chi guida mentre parla al telefono con vivavoce e o auricolare è un pericolo allo stesso modo di chi parla con il cellulare in mano.
La “sentenza” arriva da uno studio della Wayne State University di Detroit, in Michigan. A realizzarlo Richard Young, neuroscienziato cognitivo che si è avvalso di un nuovissimo strumento, il Global Positioning Satellite (GPS), in grado di monitorare la guida di 400 automobilisti. Il risultato? I guidatori impegnati in conversazioni telefoniche sono pericolosi, sia che usino il cellulare, sia che usino vivavoce o le cuffiette.
A recepire subito la scoperta è stata la National Transportation Safety Board (NTSB ) americana che ha presentato una raccomandazione chiedendo al Governo di bandire sms al volante o conversazioni telefoniche, anche tramite auricolare o vivavoce: “non importa cosa fanno le mani – spiega il presidente NTSB, Deborah Hersman- ma dove se ne va il cervello”.
Ora spetterà ai singoli Stati recepire le indicazioni dell’NTSB. La proposta è anche quella di favorire l’acquisto di particolari apparecchi bluetooth, già in dotazione in alcune auto, in grado di filtrare eventuali “interferenze telefoniche” mentre si è alla guida, bloccando chiamate o sms in entrata. Sono gli sms al volante i più pericolosi. E pensare che in ben 36 stati americani scambiarsi sms mentre si guida, nonostante sia pericoloso, è legale.