Tracollo dei consumi natalizi. L’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori ha analizzato i dati provenienti da Nord, Centro e Sud, che confermano il timore che alla fine di queste festività si possa parlare di vero tracollo per gli acquisti. Rispetto alla previsione di 4,4 miliardi che sarebbero stati spesi dalle famiglie italiane, i dati rivisti spingono a ritenere che non si sia andati oltre i 4 miliardi.
A soffrire particolarmente sarebbe stato (ma non è un dato clamoroso) non solo il settore dell’abbigliamento, con un tonfo del 18% su base annua, ma anche mobili, arredamenti ed elettrodomestici, le cui vendite crollano del 24%. E questo non fa che confermare che gli italiani non acquistano beni durevoli, limitandosi al necessario.
Giù anche la profumeria e i prodotti per la persona, a -7%, mentre i giocattoli flettono del 3% e anche gli alimentari dell’1,5%. Unico settore in controtendenza è quello dell’elettronica di consumo, che registra un lieve incremento dell’1%, anche grazie al boom per la vendita di smartphone e per il passaggio al digitale terrestre.
E se l’annata sarebbe andata male per il Natale, che rappresenta per alcuni settori il cuore dell’anno commerciale, ancora peggio potrebbero essere i saldi, previsti già a partire dal 2 gennaio a Palermo, mentre nel resto delle altre città si parte il 5 gennaio. Ultima Roma, per l’Epifania.
Federconsumatori prevede, infatti, che quanti non hanno proprio acquistato a Natale non lo facciano in molti casi nemmeno per il periodo dei saldi e spiega che a determinare il tonfo dei consumi hanno contribuito in modo determinante le previsioni per il 2012, specie dopo la manovra di austerità del governo, appena varata e approvata. Per questo, l’associazione chiede che ci si concentri sulla crescita.