Paura a Milano: polvere bianca per Equitalia, Piazza Affari e Mario Monti

Tensione a Milano nelle ultime 48 ore per tre buste contenenti polvere bianca non ancora identificata. Le missive sono giunte a distanza di poco tempo l’una dall’altra, la prima presso l’abitazione del presidente del Consiglio Mario Monti, le altre due rispettivamente nella sede della Borsa a piazza Affari ed in ufficio di Equitalia. Undici persone, 3 impiegati della Borsa ed 8 di Equitalia sono stati costretti a recarsi in ospedale per accertamenti, anche se dai primi rilievi la sostanza contenuta nelle buste sarebbe comunque innocua, e di aspetto simile a farina o zucchero.

La prima busta era arrivata già mercoledì, diretta al premier Monti presso la sua residenza privata, ed era stata subito intercettata dai serrati controlli ad opera delle forze dell’ordine, che vi hanno trovato dentro solo della polvere bianca. Nelle successive altre due, invece, la polvere contenuta nelle lettere era custodita in una bustina inserita in un foglio A4, senza scritte, piegato all’interno.

La scoperta delle ultime due lettere è quindi avvenuta nella mattinata di giovedì, molto presto, intorno alle 8.30 circa, per quella rinvenuta nell’ufficio postale Borsa di Milano, un evento che ha provocato il protrarsi di un divieto d’accesso alla struttura a causa delle operazioni di controllo e prelievo della polizia. Poco più tardi, intorno alle 11, nell’ufficio di Equitalia a via San Gregorio 55, con circa 30 dipendenti, è avvenuto il secondo ritrovamento, provocando molta più agitazione e richiedendo l’intervento precauzionale di ambulanze, vigili del fuoco e della squadra del Nucleo Biologico Chimico Radioattivo dei vigili del fuoco, oltre che della polizia. E’ stato quindi disposto il controllo presso gli infettivologi dell’ospedale Sacco per le persone che erano venute in contatto con il contenuto della busta, e solo dopo circa 3 ore gli altri lavoratori dello sportello di Equitalia, visibilmente turbati, hanno avuto l’autorizzazione ad andarsene. Il direttore generale della Regione Lombardia, Carlo Lucchina, ha fatto poi sapere che la misteriosa sostanza “non è assolutamente antrace, ma qualcosa di simile allo zucchero“.

Tocca ora alla Digos stendere un dettagliato rapporto per la Procura di Milano, che comporterà di sicuro l’apertura di un fascicolo, non si sa ancora per quale ipotesi di reato, almeno finchè non saranno ultimate tutte le analisi per stabilire l’eventuale grado di pericolosità delle sostanze rinvenute.

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