Il consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai si terrà solo domani, quando giungerà al tavolo degli amministratori la proposta dell’advisor Goldman Sachs e dello studio Carbonetto, anche se circolano già alcune indiscrezioni sugli scenari futuri per la compagnia assicurativa italiana.
Se Mediobanca chiedeva alla società una ricapitalizzazione di 500-600 milioni, essendo la principale creditrice, con 1.050 milioni di prestiti subordinati, si parla già di un’ipotesi di aumento di capitale per 750 milioni, dopo che già all’inizio della scorsa estate si era avuta una ricapitalizzazione complessiva per 800 milioni, di cui 350 milioni per la controllata Milano Assicurazioni.
A questo punto, gli scenari possibili sono diversi. La famiglia Ligresti è azionista di controllo di FonSai al 35%, cosa che richiederebbe ai tre figli di Salvatore un esborso non inferiore a 250 milioni di euro, che non sembrano avere a disposizione. E così si parla della possibilità che i Ligresti escano fuori dall’azionariato, facendo entrare un altro socio.
La lista dei potenziali nuovi azionisti di FonSai è lunga e vede la presenza di nomi italiani e stranieri, anche se molto probabilmente si punterebbe a un socio italiano, a garanzia del mantenimento della nazionalità della compagnia.
Tuttavia, lo scenario estremo dell’addio dei Ligresti al business delle assicurazioni, per quanto probabile, non è l’unico, anche perché dalla cessione della quota in Igli, i tre fratelli avrebbero una certa liquidità a disposizione, che potrebbero utilizzare per partecipare anche solo parzialmente all’aumento di capitale.
Quindi, l’altra ipotesi sarebbe quella della diluizione della quota, attraverso l’ingresso di un altro socio, possibilmente italiano e di fiducia dei Ligresti, che farebbe scendere la quota complessiva nelle loro mani dall’attuale 35%. E’ la cosiddetta soluzione mista, che alla fine consentirebbe alla famiglia Ligresti di continuare a mantenere il controllo, sebbene con una quota inferiore.
