Calcioscommesse: sospettate anche 22 partite di serie A

Gli interrogatori della procura di Cremona a Alessandro Zamperini e Filippo Carobbio hanno rivelato che anche la serie A potrebbe essere coinvolta nello scandalo. Infatti il quotidiano Repubblica ha diffuso una lista di 22 partite di serie A sospette, da quanto è emerso dalle intercettazioni rese pubbliche e dagli interrogatori. Intanto il giudice Guido Salvini si ritiene soddisfatto degli interrogatori svolti: «Il quadro accusatorio è confermato».

Il primo dei due interrogati, Alessandro Zamperini, è un uomo famoso più per la sua posizione sociale nella vita mondana romana (con tanto di flirt con Nicole Minetti) che per la sua carriera calcistica. Ieri, durante l’interrogatorio della procura, ha ammesso ciò per cui il difensore del Gubbio, Simone Farina, lo aveva denunciato. Infatti Farina aveva sporto denuncia dopo che lo stesso Zamperini gli aveva offerto 200mila euro per truccare la partita contro il Cesena. Farina allora rifiutò la mazzetta e oggi Zamperini ammette di essere colpevole.

Filippo Carobbio (calciatore del Grosseto), l’altro personaggio messo sotto torchio dalla procura, ammette di essere legato ai cosiddetti “zingari”, ovvero i referenti della rete delle scommesse. Carobbio ha ammesso di aver venduto partite della sua squadra, ma a quanto pare non solo quelle: «Ha raccontato di combine avvenute anche con altre maglie», pare abbia detto un investigatore che si sta occupando del caso.

Alcune intercettazioni vedono due degli “zingari”, Alja Rubic e Dino Lalic, parlare del portiere del Vicenza Paolo Domenico Acerbis, che ora è fra gli indagati: «Il portiere ha fame… Vuole 3-4 pezzi». Sorge l’ipotesi che ci possano essere delle organizzazioni criminali dietro questa rete trucca-partite gestita dall’ormai famoso Dan, a Singapore. Marijo Cvrtak, scommettitore arrestato in Germania, dice di non conoscere la rete italiana. Poi però si lascia scappare qualcosa, riguardante Napoli: «Sapevo soltanto che a Napoli ci sono dei cinesi che fanno scommesse. A Napoli i soldi si potevano ritirare direttamente». Cvrtak ha in pratica tirato in ballo la Camorra. Si tratterebbe di un vero e proprio accordo sull’asse Napoli-Singapore, con la Camorra che forniva informazioni sulle partite truccate e dava la possibilità di scommettere e ritirare i soldi direttamente da Napoli, come ha confessato Cvrtak stesso. Si sospetta anche che la Camorra abbia investito dei soldi all’estero, comprando agenzie di scommesse per riciclare denaro. Qui venivano “buttati” i soldi sporchi, investendoli spesso in scommesse che non fruttavano guadagno, ma avevano appunto l’intento di riciclare denaro.

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