UE annuncia accordo su risorse a FMI

L’Unione Europea, una volta tante, ha rispettato l’impegno che si era assunta al vertice fallimentare dello scorso 9 dicembre, quando aveva promesso il raggiungimento dell’obiettivo di reperire nuove risorse per il Fondo Monetario Internazionale, quale arma per creare una tutela contro la crisi dell’Eurozona, in difesa della sua credibilità sui mercati.

La promessa era di 200 miliardi, ma alla fine se ne sono trovati 150, non pochi. L’Italia parteciperà con 23,48 miliardi, pari al 15,66%, il terzo più grande contribuente, dopo Germania (27,67% e 41 miliardi) e Francia (31,4 miliardi, pari al 20,91%). Resta fuori dai nuovi finanziamenti la Gran Bretagna, dopo che il cancelliere dello Scacchiere (corrispondente al nostro ministro del Tesoro) George Osbourne ha confermato che Londra non uscirà neanche una sterlina per difendere l’Eurozona, richiedendo che prima venga messo in atto l’Efsf, in Fondo europeo di salvataggio, il cui potenziamento con la nuova formula dovrebbe decollare dalla seconda metà del 2012.

Londra avrebbe dovuto partecipare al finanziamento dell’Fmi con 30 miliardi di euro, ma per ora non se ne farà niente. Tuttavia, i mercati sembrano reagire positivamente all’annuncio che i fondi sono stati reperiti, grazie a un accordo tra i ministri delle finanze europei. Si è, ad esempio, avvertito un forte restringimento del differenziale di rendimento tra i decennali italiani e quelli tedeschi, sceso a 465 punti base, una trentina in meno della seduta precedente.

Adesso, infatti, i mercati avranno maggiori sicurezze sulla tenuta del debito degli stati europei, perché se un Paese di medie o grosse dimensioni dovesse non farcela a rifinanziarsi a tassi così alti, ci sarebbe l’intervento dell’Fmi a rendere possibile il salvataggio, grazie a un prestito, in grado di tamponare le sue necessità, per il periodo necessario a restituire fiducia agli investitori.

 

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