Le feste, si sa, vanno sempre celebrate a suon di bollicine. Per tradizione a Natale, a Capodanno e comunque in ogni ricorrenza, viene stappata una bottiglia di spumante. Il brindisi benaugurale va quindi studiato nel dettaglio per soddisfare tutti e cinque i sensi. Ecco dei piccoli accorgimenti da osservare, uniti a utili curiosità da sapere sullo spumante.
Ricordate che lo spumante è ottimo come aperitivo poiché la sua leggera acidità stimola l’appetito, come abbinamento fine pasto dato il basso tenore alcolico e la frizzantezza che favorisce la digestione ma anche a tutto pasto poiché il gusto piuttosto neutro non sovrasta il sapore delle singole pietanze ed anzi aiuta a “pulire” le papille gustative preparandole a nuovi aromi.
Importantissima è la temperatura dello spumante: è preferibile lasciarlo in un cestello con acqua e ghiaccio per circa mezzora prima di servirlo. Se preferite porlo nel frigorifero ricordate di sistemarlo nella parte più bassa e quindi meno fredda, evitate invece categoricamente il congelatore.
I bicchieri da usare saranno i flute o i tulipano e non la coppa. Da evitare assolutamente quelli in plastica che modificherebbero il sapore e sono davvero poco eleganti. Quando vi accingete a versare lo spumante nel bicchiere, inclinate quest’ultimo per non creare eccessiva schiuma che disperderebbe molte delle bollicine presenti.
Se doveste ricevere in dono una bottiglia di spumante ricordatevi di conservarla ad una temperatura costante di 10-15 gradi e di consumarlo entro 3 o 4 mesi. Un altro piccolo accorgimento è quello di riporre le bottiglie in orizzontale in modo che il tappo rimanga a contatto con il vino e conservi quindi la sua naturale elasticità.
Altra piccola curiosità è il consueto “cin cin”: si tratta di una parola onomatopeica poiché ricorda il rumore dei bicchieri che si incontrano, ma trova origini nella lontana Cina. I marinai del porto di Canton lo usavano per dire “prego prego”.