Il differenziale di rendimento tra i BTp decennali e i Bund tedeschi è sceso stamane dai 517 punti della chiusura di venerdì ai 497 di oggi, facendo così registrare un calo di una ventina di punti base e il ritorno sotto la soglia dei 500 punti, sopra i quali lo spread si era portato, per effetto del mutamento della scorsa settimana dei benchmark italiani.
Al momento, i nostri BTp a dieci anni rendono il 6,87%, dal 7% dell’ultima seduta. Quindi, sembra appena allentarsi la tensione sui nostri titoli, sebbene rimangano alte le incertezze sia sul futuro dell’economia dell’Eurozona, sia sulle azioni concrete per salvarla.
Tuttavia, gli operatori sostengono che esisterebbe in queste ore una maggiore fiducia sui mercati, per effetto della maggiore liquidità esistente, grazie agli interventi della BCE.
A conferma che non può essere abbassata la guardia, però, vi è la notizia del declassamento da parte di Moody’s del debito del Belgio, che passa da Aa1 ad Aa3, retrocedendo di due gradini. Anche l’outlook è stato rivisto in negativo, cosa che lascia presagire la possibilità di un nuovo “downgrade”. E anche l’agenzia di rating Fitch ha dichiarato che il debito belga è sotto la sua osservazione, per valutare un possibile declassamento. Lo spread tra i decennali belgi e quelli tedeschi è schizzato a 254 punti base.
Intanto, in un’intervista al “Financial Times”, il governatore della BCE, Mario Draghi, ha invitato l’Eurozona e la Gran Bretagna a un riavvicinamento, dopo lo strappo del vertice di Bruxelles e allo stesso tempo ha affermato che l’Efsf, il Fondo europeo di salvataggio, farà molto in favore delle banche, ma ha avvisato anche che l’Europa ha complessivamente bisogno di meno debiti.