Nel 2011 sono state già richieste 900 milioni di cassa integrazione e si prevede che esse arrivino fino a un miliardo alla fine dell’anno. E’ quanto emerge da uno studio della Cgil, che mette in luce la gravità della situazione occupazionale, con 500 mila lavoratori in cassa integrazione, per una perdita di 3,4 miliardi di euro di reddito, pari a 7300 euro a testa.
A soffrire di più è il settore industriale, che ha richiesto il 72,66% delle ore complessive per la cassa integrazione ordinaria, il 91,21% della cassa integrazione straordinaria e il 40,7% delle ore di cassa integrazione in deroga.
Da parte della Uil le cifre vengono confermate, quando si parla di ben 3 miliardi di ore richieste dall’inizio della crisi del 2008. Anche se bisogna precisare che le ore richieste non devono per forza corrispondere alle ore effettivamente usufruite dalle aziende, che possono semplicemente mettersi al riparo da possibili cali di produzione futura. E’ successo nel 2010, quando le ore di cassa integrazione usufruite furono la metà di quelle richieste.
Tuttavia, questo è il sintomo di una sfiducia tra le aziende e anche i dati neri sull’occupazione nel 2012, con la previsione di una distruzione di ulteriori 220 mila posti di lavoro, vanno nella direzione di una evoluzione negativa del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione che alla fine dell’anno prossimo dovrebbe salire al 9%.
E come confermano sconfortati alcuni lavoratori ai cancelli di Mirafiori, almeno una volta i cassintegrati arrotondavano con un pò di lavoro nero. Ora non c’è neanche quello, neanche passare una mano di bianco nelle case altrui è richiesto in questi mesi.