Bernie Ecclestone si fa riconoscere sempre ad ogni sua dichiarazione. D’altronde si sa, il boss della F1 cerca di suscitare interesse mediatico per la F1 con qualsiasi mezzo. Sue sono le idee di abbandonare i circuiti europei che nascono proprio per la Formula 1 per andare a costruirne di nuovi in mezzo al deserto o in paesi dove questo sport non è conosciuto (solo negli ultimi anni, in India, a Singapore, ad Abu Dhabi e in Bahrein).
Eppure, Ecclestone si è detto incerto sul fatto che la Formula 1 negli USA possa avere successo, anche se nel calendario della F1 del 2013 sarebbero già presenti due eventi: uno ad Austin e uno nel New Jersey. Per quanto riguarda l’evento di Austin, dovrebbe essere presente già nel 2012 ma come abbiamo detto qualche settimana fa ci sono problemi economici e contrattuali tra le parti in causa che devono organizzare la costruzione del circuito.
Sul gran premio del New Jersey, invece, si avrebbe un altro circuito cittadino dove il più delle volte è difficile fare sorpassi e dove l’unica cosa interessante della gara il più delle volte è dato dal paesaggio che circonda il tracciato.
Ecclestone, si lamenta del fatto che negli USA si avranno solo due gare nonostante il suolo americano sia esteso quanto quello europeo, dove vengono disputate molte più gare. Anche nel Sud America è difficile pensare di poter avviare un progetto senza essere sicuri di ricavare dei profitti che possano giustificare le spese.
Il boss della F1, infine, fa notare che quando la F1 disputò un gran premio ad Indianapolis non fu registrato un successo così eclatante. È la volta buona di tornare a correre più gare in Europa?