L’occasione è la consueta presentazione pre-natalizia del libro di Bruno Vespa e l’ex premier Silvio Berlusconi ha avuto modo di dire la sua a tutto campo sulla manovra correttiva di Monti e, in generale, sull’Europa. Dopo avere espresso il suo convincimento sulla ingovernabilità dell’Italia, dove il presidente del consiglio è privo di poteri (“se ne sta accorgendo anche Monti”), Berlusconi elogia il premier, ma esprime su di lui un giudizio duro e severo sulla manovra, sostenendo che vi siano principi non liberi, come sulle pensioni e anche sulle tasse. Sulle prime, dice, non si può intervenire così sui diritti acquisiti, mentre sul fronte dell’imposizione fiscale, l’ex premier critica l’intervento sullo scudo fiscale, perchè non si può tassare ciò che lo stato si era impegnato a chiudere come capitolo. Ma assicura che non ne farà una battaglia, perchè gli evasori non fanno simpatia a nessuno, ma invita lo stato a tenere fede al “pacta sunt servanda”.
Ma è quando si riferisce al premier e alle sue continue marce indietro che Berlusconi esprime il suo giudizio più duro, sostenendo che Monti è “disperato”.
Insomma, Berlusconi non ha intenzione di assistere passivamente a questa fase politica e già sembra tornare rinvigorito dopo un mese trascorso in penombra, dalla data delle sue dimissioni. Certo, assicura che voterà la manovra, ma non sulla durata dell’esecutivo che, afferma, non è detto che arrivi a fine legislatura, “anche se non cadrà per mano del PDL”. L’ex presidente del consiglio si dice pronto al voto e per questo il PDL si organizzerà sin da subito. Glissa su Tremonti, mentre sull’alleato (ex?) Bossi dice: “mi fa piangere”, riferendosi alla frase che il Senatùr ha pronunciato a proposito di un ipotetico incontro con lui (“mi farebbe ridere”).
Libero, il quotidiano vicino al PDL, continua a tallonare l’ex premier, invitandolo a non votare la fiducia, mentre sul web il popolo del centrodestra esprime in tutte le bacheche dei suoi parlamentari il suo no alla manovra. Sarebbe più coerente che già da oggi Berlusconi desse prova di leadership, prendendo in pugno il suo partito e dicendo un no convinto alla fiducia e alla manovra. Difficile che ciò avvenga, ma allora quelle di Berlusconi sarebbero parole vane. Si inventi qualcosa, se vorrà essere credibile agli occhi dei suoi stessi elettori.