Kate Chilver aveva 31 anni e pesava poco più di 29 chili al momento della sua morte, quando il suo cuore ormai stremato da questa atroce malattia ha detto basta dopo 16 anni di calvario. L’anoressia è un disturbo molto grave dell’alimentazione che purtroppo in certi casi può portare alla morte. Infatti, le terapie purtroppo non sempre riescono a salvare le vite di giovani ragazze che in età adolescenziale spesso si fanno sedurre dal mito della donna magra a tutti i costi, cadendo in un circolo vizioso di diete e alimentazione assente.
In passato abbiamo parlato della giovane modella Isabelle Caro, morta all’inizio di quest’anno, evento che ha portato la stessa madre al suicidio dopo la morte la figlia. Questa modella è stata un simbolo della lotta all’anoressia, purtroppo anche dopo anni di terapie e ricoveri in cliniche specializzate per nutrire il fisico debilitato, è stata sconfitta dall’anoressia.
Kate sembra che avesse solo 12 anni quando ha iniziato ad accusare i primi segnali anoressici, a 15 era già malata cronica di anoressia e sottoposta a cure psicologiche e ricoveri in istituti specifici con la speranza di poterla salvare da questo tunnel purtroppo per lei, senza uscita. Ciò che lascia sgomenti è il risultato dell’autopsia dalla quale è emerso che il suo cuore aveva le dimensioni dimezzate rispetto alla norma per una donna della sua età, ed il peso pari a quello di una bambina. I medici che hanno avuto in cura Kate, hanno dichiarato di non aver mai visto un caso come il suo, la psicoterapia ed anche l’alimentazione gastrica con un sondino su di lei non hanno avuto alcun effetto.
Sebbene avesse riconosciuto di avere questa malattia, qualcosa le ha impedito di guarire e ribellarsi all’anoressia, che a soli 31 anni l’ha uccisa dopo un calvario durato anni, e gli ultimi 7 giorni trascorsi in un letto di ospedale dove i familiari non hanno potuto far altro che assistere allo spegnimento del suo corpo.
Le immagini sono molto forti, si nota lo stato di magrezza anomala ed eccessiva, ma sono immagini che si spera possano colpire quelle giovani ragazze che anche loro si lasciano ammaliare da stereotipi di bellezza sbagliati. Avere cura del proprio corpo è un bene, diventarne schiavi fino alla morte, no.