“Nuova Panda, siamo quello che facciamo”. E’ lo slogan che campeggiava su uno dei teloni davanti allo stabilimento Fiat di Pomigliano che ieri ha accolto i giornalisti italiani ed europei per la presentazione e la prova su strada della nuova Panda, l’utilitaria “motore” della speranza per ben 4367 lavoratori, reduci da tre anni di cassa integrazione.
Proprio all’indomani dell’accordo sul contratto collettivo, Pomigliano apre i battenti alla stampa e fa bella mostra della nuova Panda, l’auto della “svolta” e della “discordia” che ha segnato la divisione tra l’azienda e i lavoratori, i sindacati e Confindustria, un’auto in produzione dal 3 novembre e costata alla Fiat più di 700 milioni di euro di investimento.
Nello stabilimento Giambattista Vico, presenti al lancio della nuova Panda c’erano l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne ed il presidente John Elkann.”La Panda – ha dichiarato l’ad della Fiat – è una vettura molto importante, ha un valore storico e rappresenta il primo vero esempio del piano di investimenti che abbiamo proposto all’Italia. La produrremo in uno stabilimento che a livello mondiale non avrà pari. Il risanamento di Pomigliano è la prima fase di un processo di industrializzazione della Fiat e tutti sanno quali sono gli ostacoli che abbiamo fronteggiato, dal referendum, al voto, agli attacchi. La macchina è andata in produzione il 3 novembre. Ora andiamo avanti”. “Si tratta di un modello molto importante, una fantastica auto che riguarda il futuro ma va anche nel segno della continuità”, ha dichiarato invece il Presidente Elkann.
A fare da sfondo alla presentazione dell’utilitaria le proteste dei manifestanti piazzatisi davanti all’ingresso principale dello stabilimento con bandiere e striscioni.