Egitto torna al voto per il secondo round. Islamisti tentano il bis

Gli egiziani tornano al voto dopo le elezioni politiche che già si sono svolte in nove governatorati su 27. Anzi, a dire il vero, i 18,8 milioni chiamati a votare dalle otto di questa mattina (le ore 7 in Italia), in realtà, si esprimono per la prima volta, visto che il complesso sistema elettorale del Paese è basato sulla suddivisione dell’Egitto in tre zone, che votano in momenti diversi. Oggi, sono altri 9 i governatorati in cui si voterà. Tra questi ci sono le importanti città di Giza e Assuan. Gli elettori si vedranno consegnare tre schede: due per il candidato e una per il partito o la coalizione. Si tratta delle prime elezioni libere dopo 60 anni e le prime anche dopo la caduta a febbraio del rais Hosni Mubarak.

Le operazioni di voto si concluderanno stasera alle ore 18, mentre per il 21 dicembre è già fissata la data per l’eventuale secondo turno di ballottaggio. Sono 180 i deputati che saranno scelti con questo round. Sessanta di questi con il sistema uninominale e 120 con il proporzionale.

A correre sono quasi 3.400 candidati. I partiti favoriti restano quelli islamici, dopo il trionfo ottenuto nei primi 9 governatorati in cui si è già votato tra la fine di novembre e la prima settimana di dicembre, tra cui nella capitale Il Cairo. Le formazioni islamiste hanno conquistato i due terzi dei consensi e i Fratelli Mussulmani hanno ottenuto oltre il 36% dei voti, mentre la vera sorpresa sono stati i salafiti, che con il loro 24% si sono imposti quale secondo partito. Il ballottaggio ha un pò ridimensionato questi ultimi, in termini di seggi assegnati, in favore di Libertà e Giustizia dei Fratelli Mussulmani.

Si vedrà se ci sarà o meno la riscossa dei partiti laici e liberali, il Blocco Egiziano, umiliato elettoralmente con meno del 15% dei consensi, ottenuti quasi tutti nei quartieri ricchi delle grandi città.

I Fratelli Mussulmani puntano a consolidare il successo del primo round, dove hanno ottenuto la maggioranza relativa dei voti. Essi si sono espressi per una coalizione con il blocco dei partiti laici, prendendo le distanze dai salafiti, considerati islamisti fanatici, vicini alle posizioni talebane.

La prima tornata ha registrato numerose vittime, a causa di incidenti e violenze, cosa che al momento non sembra accadere per questo secondo round.

Gestione cookie