Mentre scorrono ore critiche, in attesa dell’esito finale dei tentativi di correzione alla manovra economica del governo, la Lega Nord cerca di far accendere i riflettori sulla sua rinnovata veste di forza di opposizione e lo fa in diversi modi, in primis marcando le distanze con l’ex alleato storico, Silvio Berlusconi. E’ proprio Umberto Bossi che dà fiato alle trombe sparando a zero su tutti, a partire dal governo Monti fino all’Europa, passando per il presidente della Repubblica, ma nello stesso tempo lanciando messaggi inequivocabili al Cavaliere. Se il Pdl infatti rivendica di tener “sotto controllo” l’attuale esecutivo, il leader della Lega rilancia, sottolineando che in ogni caso le future alleanze elettorali sarà il Carroccio a deciderle.
Il messaggio è duro e diretto: “Dipenderà tutto da noi, adesso l’asse con Berlusconi non c’é, ognuno a casa sua. Berlusconi sta con i comunisti in questo governo, questi non sono tempi di alleanze ma è il momento di aspettare, il futuro politico della coalizione è nelle nostre mani”.
Feroci strali da parte del “Senatur”, quindi, contro il Silvio non più “amico” (come lo definisce in altri passaggi) ma anche un’apertura all’unico uomo verso cui si sente di avere parole di stima e cioè l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti: “E’ una brava persona…verrà con noi”. Ma le mosse studiate a tavolino dallo stato maggiore padano non si fermano certo a comizi estemporanei. La Lega sembra voler pungolare Berlusconi anche su questioni molto concrete che gli stanno particolarmente a cuore, ad esempio dicendosi favorevole, tramite un emendamento, all’asta a pagamento per le frequenze televisive del digitale terrestre, cosa richiesta da più parti, sebbene la strada per ottenerla sia tutta in salita. Berlusconi infatti sembra abbastanza tranquillo, dopo che Mediaset ha partecipato al “Beauty contest” secondo le regole stabilite dal precedente governo.
Ma dopo l’apertura del ministro Corrado Passera, in molti sperano che tra gli emendamenti depositati in Commissione Bilancio alla Camera qualcuno la spunti e lo Stato possa giustamente trarre profitto dalle concessioni televisive, ricavando alcuni miliardi che potrebbero essere utilizzati per rendere meno pesante la manovra, mitigando la scure su pensioni ed immobili.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=68Wl5xc_6yw[/youtube]
Ancora, la Lega propone una tassa patrimoniale sui beni, misura anche questa che al solo nominarla fa venire l’allergia a buona parte del Pdl, insieme alla reintroduzione del contributo di solidarietà anche per i redditi privati, nello specifico una tassa del 10% per chi guadagna oltre 120mila euro annui oltre che per coloro che usufruiscono delle cosiddette “pensioni d’oro”.
Insomma, proposte davvero interessanti, ma considerato che fino a poco fa gli odierni paladini dei più deboli erano al governo insieme a “l’amico dei comunisti” ed approvavano le stesse norme che oggi rimettono in discussione… allora se a Napoli dicono “cca nisciuno è fesso”, al nord questo detto lo conoscono?