FonSai da mandato a Goldman Sachs su eventuale ricapitalizzazione

Il consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai, convocato ieri per discutere sulla lettera di Mediobanca per una ricapitalizzazione da 600 milioni, ha deciso di affidare alla banca d’affari americana Goldman Sachs il mandato per valutare tutte le possibili soluzioni, atte a consolidare il patrimonio della compagnia, inclusa l’ipotesi dell’aumento di capitale.

La scorsa settimana, Mediobanca, che è la maggiore creditrice di FonSai con 1.050 milioni di euro in prestiti subordinati, aveva sollecitato con una missiva i vertici della compagnia a ricapitalizzare per un importo di 600 milioni.

All’ipotesi è contraria la famiglia Ligresti, che con il 35% delle azioni è socio di controllo della compagnia assicurativa e teme di perdere il controllo in caso di aumento di capitale, non avendo i 200 milioni circa di liquidità necessaria per l’operazione.

Per questo, il cda ha preferito prendersi qualche giorno di tempo, affidandosi all’advisor Goldman Sachs, che ha una settimana per esprimere una sua valutazione, affiancata da un consiglio consultivo di 5 componenti. Il 21 dicembre, infatti, è stato convocato un altro cda, che dovrà discutere la proposta che sarà fatta dalla banca americana.

Tra le altre ipotesi vi sono l’emissione di un prestito convertibile o convertendo e la creazione di una newco, in cui fare convogliare tutte le partecipazioni della grande finanza italiana.

Entrambe queste ipotesi lasciano spazio a dubbi. Nel primo caso, infatti, si porrebbe la questione sulla valutazione immediata o meno del bond come capitale, mentre nell’altro vi sarebbero le perplessità dell’Isvap.

La compagnia deve porre rimedio al più presto alla questione patrimoniale, godendo di una “solvency ratio” solo del 105%, appena al di sopra del limite minimo del 100% ed essendo stata declassata da Standard & Poor’s a livello “junk”, a BB+.

 

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