Se già stasera il governo incontrerà i segretari di Cgil, Cisl e Uil, per verificare la possibilità di apportare modifiche alla manovra, soprattutto sul capitolo delle pensioni, anche i partiti politici sono al lavoro per tentare di smussare alcune misure varate dal governo.
I sindacati hanno proclamato uno sciopero unitario di 3 ore per domani, chiedendo che non si tocchino i 40 anni di contributi validi per andare in pensione indifferentemente dall’età e di ammorbidire lo scalone previsto per le donne del settore privato.
Grosse modifiche non saranno possibili, per via della necessità di tenere i saldi della manovra invariati, ma lo stesso esecutivo avrebbe in mente di apportare qualche modifica, concedendo qualcosa ai sindacati, ma gravando maggiormente sui conti depositati dagli italiani, il cui bollo potrebbe essere aumentato.
Dal canto loro, il PDL e il PD lavorano separatamente per suggerire alcune modifiche sull’ICI, la cui reintroduzione sulle prime case rischia di gravare eccessivamente sulle famiglie, per via anche della rivalutazione catastale prevista nella misura del 60%.
Si pensa ad aumentare la franchigia dei 200 euro per la prima casa o di legare la tassazione al reddito della famiglia o ancora al numero dei suoi componenti.
Sul fronte delle pensioni, intanto, è stata decisa una piccola rivoluzione. Il governo ha varato una misura, per cui coloro che percepiscono una pensione al di sopra dei 500 euro mensili, dovranno aprire un conto alla posta o presso una banca, su cui canalizzare il loro assegno, che non sarà, quindi, più erogato in contanti.
Questa misura avrebbe il pregio di smaltire le file enormi che tengono gli uffici postali di tutta Italia sotto scacco per diversi giorni al mese. Ma non mancano le proteste, come quelle della Lega Nord davanti a Montecitorio, che chiede che venga salvaguardato il pagamento in contanti e parla di regalo alle banche.