29° Edizione Torino Film Festival – Sezione Festa Mobile

Quarantanove titoli inediti in Italia per tutti i gusti, suddivisi in 30 pellicole cinematografiche legate alla sottocategoria chiamata “Figure nel paesaggio“, e in 19 pellicole cinematografiche facenti parte della sottocategoria “Paesaggio con figure“. Per quanto riguarda la prima, tra i film più significativi che vale la pena ricordare abbiamo:

388 Arletta Avenue di Randall Cole (Canada, 2011, 86’) – Storia di una giovane coppia, James ed Amy, che iniziano ad essere spiati da qualcuno che vuole rendere la loro vita insopportabile. Episodi strani ma in un certo senso piuttosto banali, come una sveglia che squilla troppo presto o un cd musicale che suona, senza che i personaggi principali della vicenda narrata l’abbiano deciso, così da accrescere piano piano la tensione trasformandola in rabbia. La frustrazione e l’ansia raggiungono poi il culmine, quando Amy sparisce all’improvviso, angosciando James sempre di più fino alla risoluzione conclusiva dei fatti, che con amarezza non ci saremmo mai potuti aspettare. Thriller inquietante girato interamente attraverso videocamere portatili, dove la paranoia non può che prendere il sopravvento.

Albert Nobbs di Rodrigo García (Irlanda, 2011, 114’).

Dernière Séance di Laurent Achard (Francia, 2011, 81’) – Storia di Sylvain, un giovane cinefilo che ha dedicato tutta la sua vita a un piccolo cinema destinato a chiudere i battenti. Lui è l’organizzatore, il programmatore, l’operatore e il cassiere, e come se non bastasse vive negli scantinati che si trovano sotto la sala. Ogni notte però, dopo l’ultima proiezione della giornata, esce per le strade della città commettendo un omicidio. Film di rapporti familiari traumatizzanti mai veramente superati, d’immedesimazione, di desiderio di vivere attraverso i personaggi di celluloide, d’incapacità di scindere realtà e finzione.

The Descendants di Alexander Payne (USA, 2011, 115’) – Storia di Matt King, discendente di una nobile famiglia hawaiana, in procinto di vendere una spiaggia tropicale di grandissimo valore. Parenti e amici non vedono l’ora di sapere come Matt utilizzerà il suo ingente patrimonio, anche se l’uomo ha cose ben più gravi da risolvere. La moglie è in coma a causa di un incidente in barca, e Matt dovrà imparare a badare alle sue due figlie adolescenti, Alexandra e Scottie, non avendolo mai fatto in passato. Insieme a tutto ciò, si aggiunge anche la scoperta del tradimento della moglie, che lo costringerà ad intraprendere un viaggio insieme alle figlie, alla ricerca dell’amante della donna. Straordinaria interpretazione di un George Clooney dimesso, semplice, poco appariscente, ma proprio per questo più vero, più autentico, così da sentirlo un pò più vicino a noi, alla gente comune, che nei momenti di difficoltà perde le proprie certezze, cercando poi di ritrovare un nuovo equilibrio che le consenta di ricominciare a vivere.

Il Giorno In Più di Massimo Venier (Italia, 2011, 111’) – Storia di Giacomo, single impenitente che per tranquillizzare chi lo vuole sentimentalmente impegnato a tutti i costi, si inventa una fidanzata immaginaria. La ragazza in questione, diventa inaspettatamente una certa Michela, che Giacomo incontra ogni mattina sul tram. Inizia così una relazione neanche troppo seria tra i due che però, al di qua e al di là dell’oceano, nel sottile modo di interrompersi e ricominciare, li porterà a rendersi improvvisamente conto di essersi innamorati perdutamente l’uno dell’altro, senza più lasciarsi. Film molto carino e divertente, dove le vie dell’amore sono infinite e imprevedibili, e dove la magia e fantasia di questo folle sentimento non hanno confini. Perfetti nelle loro interpretazioni, Fabio Volo e Isabella Ragonese.

La Guerre Est Déclarée di Valérie Donzelli (Francia, 2011, 100’) – Storia di Juliette e Roméo, giovane coppia innamorata, alle prese con la grave malattia del figlio Adam di diciotto mesi. I due dovranno armarsi di tutta la forza e il coraggio possibile, per superare la difficile prova che il destino ha riservato loro. Sfidando tutto e tutti, si batteranno strenuamente per la salvezza del piccolo, cercando di non perdere l’innocente fragile vita che hanno generato grazie al loro amore.

Intruders di Juan Carlos Fresnadillo (USA/UK/Spagna, 2011, 100’) – Storia di Juan e Mia, due bambini che pur vivendo in paesi diversi, ricevono ogni notte la visita di una strana figura senza volto, un essere orrendo che vuole portarli via con sé. Ad un certo punto, anche i loro genitori avvertono questa presenza, e desiderosi di scoprire la verità proprio come noi spettatori, ci condurranno per mano verso un incubo proveniente da un passato lontano, che lega a filo doppio Juan e Mia. Nonostante il film presenti rimandi evidenti a pellicole come “The Boogeyman – L’uomo nero” o “Al calar delle tenebre“, è comunque un discreto prodotto d’intrattenimento, che penetra nei meandri più oscuri dell’animo umano, facendo emergere in superficie drammi e paure mai superate. Con Clive Owen.

Midnight In Paris di Woody Allen (USA/Spagna, 2011, 94’) – Storia di Gil e Inez, giovane coppia di americani, che si trova a Parigi al seguito dei genitori della ragazza, John e Helen. Gil è uno sceneggiatore desideroso di scrivere il suo primo romanzo, e spera che la bellissima città in cui sta soggiornando per una breve vacanza, possa aiutarlo a trovare l’ispirazione. La fidanzata cerca però di fargli cambiare idea, convinta che la carriera di sceneggiatore sia molto più remunerativa. Innamorato della Parigi notturna, lo sceneggiatore vivrà un’avventura straordinaria tornando indietro nel tempo, e precisamente negli anni 20′, periodo a lui molto caro perché custode delle esistenze dei suoi scrittori e artisti più amati. Con Owen Wilson.

Mientras Duermes di Jaume Balagueró (Spagna, 2011, 96’) – Storia di César, portiere in un condominio di Barcellona, che s’interessa un pò troppo alle vite e abitudini degli abitanti del palazzo dove lavora. In particolare, la sua attenzione morbosa si concentra su Clara, una nuova inquilina che con la sua solarità, incrementa fortemente l’insoddisfazione repressa di César, diventandone la vittima perfetta. Thriller psicologico davvero ben fatto.

Moneyball / L’arte Di Vincere di Bennett Miller (USA, 2011, 126’).

Wrecked di Michael Greenspan (Canada, 2010, 91’) – Storia di un uomo che si sveglia in un’automobile distrutta, caduta in un burrone in fondo a una collina. Non ricorda la sua identità, cosa sia successo e come sia potuto finire lì. Ferito e intrappolato tra le lamiere, lui sa che vuole disperatamente sopravvivere. Proverà a liberarsi e quando ci riuscirà, piano piano inizieranno ad emergere tracce della vita che aveva dimenticato, e che dovrà imparare ad affrontare con tutte le spiacevoli conseguenze del caso.

Infine, per quanto riguarda la seconda sottocategoria “Paesaggio con figure“, possiamo menzionare:

Les Éclats (Ma Gueule, Ma Révolte, Mon Nom) di Sylvain George(Francia, 2011, 84’) – Calais, Nord della Francia. Storia di migranti che desiderano attraversare la Manica, per raggiungere l’Inghilterra. Intanto, cercano di non imbattersi nella polizia, aspettando il momento propizio per partire, e iniziare altrove una vita migliore.

George Harrison: Living In The Material World di Martin Scorsese (USA, 2011, 208’) – Documentario con immagini rare e testimonianze di amici e familiari, sulla vita e la carriera di George Harrison. Dall’avventura musicale con i Beatles, alla pubblicazione del suo disco d’esordio, All Things Must Pass (1970), continuando con il concerto per il Bangladesh da lui organizzato nel 1971 e la fondazione della casa di produzione cinematografica HandMade Films per produrre Brian di Nazareth dei Monty Python (1979), fino alla scomparsa avvenuta nel 2001.

Into The Abyss di Werner Herzog (USA, 2011, 106’) – Storia di Michael Perry, condannato a morte per un omicidio commesso con Jason Burkett, che invece sconterà l’ergastolo. La docu-fiction si occupa di ricostruire il delitto, di far conoscere agli spettatori familiari e amici di vittime e colpevoli, e di raccogliere le testimonianze del terribile fatto di sangue accaduto, per renderci partecipi di una vicenda sconvolgente, indagando attentamente le profondità dell’animo umano.

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