E’ tornata a picchiare duro in data odierna, giovedì 8 dicembre del 2011, la volatilità sui mercati azionari ed obbligazionari. Dopo un avvio in rialzo per Piazza Affari, ed un ritorno in moderato territorio negativo al giro di boa, il FTSE MIB si è infatti piegato ad un massiccio flusso di vendite susseguente alla decisione della Banca Centrale Europea (Bce) di abbassare i tassi. Il costo del denaro è sceso di 25 punti base all’1%, ma il mercato non ha in particolare gradito le dichiarazioni del Presidente Draghi che lasciano intendere come, a fronte comunque delle misure straordinarie messe in atto, la Banca centrale europea non snaturerà il suo ruolo ed il suo operato.
E così è tornato oggi a far paura lo spread Btp-Bund che, dopo un minimo intraday in area 375 punti, è balzato nel primo pomeriggio in area 430 punti base. Stessa musica anche per lo spread Germania-Spagna, balzato sulla soglia dei 370 punti base, e quello Germania-Francia a 130 punti base dopo un minimo di giornata a quota 110.
L’innalzamento degli spread sui titoli di stato decennali come al solito ha fatto scattare le vendite a Milano e non solo, sui titoli bancari, con la conseguenza che a meno di un’ora dal close il FTSE MIB lascia sul parterre oltre 3 punti percentuali. A guidare la discesa sono le grandi capitalizzazioni bancarie, a partire da Unicredit e passando per Banca Intesa, Mediobanca ed MPS. Tra gli industriali a picco anche Finmeccanica con uno storno che attualmente si aggira sull’8%.