I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero unitario per lunedì 12 dicembre, della durata di tre ore, contro la manovra. Il malcontento dei sindacati si era già manifestato dopo la presentazione in conferenza stampa della manovra, tenuta domenica scorsa dal Presidente Mario Monti.
La decisione di intraprendere uno sciopero unitario è emersa dopo l’incontro di questa mattina fra i tre segretari dei sindacati, Susanna Camusso (Cgil), Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil). Nell’incontro si è discusso della manovra di Monti e delle iniziative che attueranno i sindacati per contrastarla. La riunione si è tenuta nella sede della Uil, dove è subito apparso chiaro come il clima d’insoddisfazione sia comune un po’ a tutti, sindacati e lavoratori in generale. I tre segretari pensano la stessa cosa: la manovra è ingiusta e colpisce i lavoratori in modo grave, per questo si devono scegliere delle strategie comuni per contrastarla.
I sindacati si sono detti «preoccupati per le conseguenze che la manora economica ha sui lavoratori dipendenti, sui pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese». I tre segretari hanno poi fatto sapere che vorrebbero un incontro con i partiti politici «per sollecitare la presentazione di emendamenti alla manovra nel corso dell’iter parlamentare». Pare che gli emendamenti verranno presentati già oggi dai sindacati. Inoltre i tre segretari hanno fatto sapere che durante le tre ore di sciopero di lunedì, verranno istituiti dei presidi permanenti davanti alle sedi di Camera e Senato.
Anche la Fiom ha deciso di anticipare il suo sciopero, spostandolo nella giornata di lunedì 12, anche se originariamente era previsto per il 16 di dicembre. A differenza dello sciopero degli altri sindacati, quello della Fiom durerà tutta la giornata. Lo ha fatto sapere il segretario Maurizio Landini. Lo sciopero Fiom non sarà solo contro questa manovra presentata da Monti, una manovra «non equa» per Landini, ma anche contro la scelta di Fiat di estendere ai lavoratori del Lingotto il contratto di lavoro presentato ai dipendenti dello stabilimento di Pomigliano. Landini ha detto di essere «assolutamente d’accordo con la Cgil» nel protestare contro le decisioni del governo Monti, visto che la manovra è stata accolta da tutti i metalmeccanici in modo molto negativo.