La scoperta è una di quelle destinate a riaccendere i dibattiti e la fantasia di molti sulla eterna questione della presenza di vita intelligente nello spazio oltre la nostra. La Nasa annuncia di aver scoperto a 600 anni luce di distanza dal sistema solare un nuovo pianeta con caratteristiche molto simili a quelle della Terra, con una temperatura media di circa 22 gradi, un periodo di rivoluzione di 290 giorni ed una dimensione poco più che doppia. Il suo nome? Kepler-22b, in onore della omonima “Missione Kepler”, il progetto di ricerca astronomica che ha il suo fulcro in un satellite messo in un’orbita col preciso scopo di cercare pianeti simili alla Terra fuori dal nostro sistema solare.
Il gioiello tecnologico che ha permesso la notevole scoperta è quindi un precisissimo “fotometro” che ha il compito di misurare le piccole variazioni della luminosità delle stelle lontane, variazioni presumibilmente causate dal transito di pianeti che le oscurano impercettibilmente.
Già definito da alcuni il “fratello maggiore” o addirittura il “gemello” della Terra, Kepler-22b ruota intorno ad una stella simile al Sole, standole vicino ad una distanza del 15% inferiore alla nostra, ma secondo William Borucki, della divisione “Ames Research” della Nasa, il suo sole è più piccolo e meno caldo ed è proprio questa una delle caratteristiche principali che renderebbe il pianeta teoricamente abitale. Gli esperti della NASA (Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche) non trattengono l’entusiasmo: Douglas Hudgins parla di una “pietra miliare” nel percorso verso la scoperta di pianeti adatti ad ospitare, magari in un lontano futuro, delle “colonie” di terrestri, mentre Borucki ammette che anche la fortuna ci ha messo lo zampino: “Il primo contatto con questo Pianeta è avvenuto tre giorni dopo aver attivato il telescopio”.
La situazione comunque è ancora tutta da studiare, in quanto non è stato ancora accertato se Kepler-22b sia roccioso (come la Terra o anche Marte) o gassoso (tipo Giove o Saturno) ed i risultati della ricerca verranno ancora dettagliatamente divulgati tramite una rivista specializzata, “The Astrophysical Journal”.
Le sorprese potrebbero non mancare, la missione già dal Febbraio scorso era alla ricerca di pianeti “gemelli” fuori dal sistema solare, trovandone già 54 potenziali, ma Kepler-22 è il primo ad essere confermato per le sue caratteristiche e ci sono ancora altri 48 pianeti da esaminare approfonditamente.