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Categorie: News

Il gusto e le abitudini alimentari dei super-gustatori e non-gustatori

Published by
Lucrezia Liuzza

In precedenza abbiamo già discusso dell’argomento riguardante i cinque sensi e il loro legame con il cibo; qui invece, ci soffermeremo su quello che, in un certo senso, è più vicino al tema culinario e cioè il gusto. E più precisamente: da cosa dipende la piacevolezza al gusto di un cibo piuttosto che di un altro?

Secondo alcune ricerche la questione dipende da due cose: dalla genetica e dalle abitudini.

Pare infatti risalire a tempi antichi la normale avversione ad esempio a cibi più amari. Gli antenati riconoscevano come alimenti malvagi – e cioè velenosi – tutti quelli che avevano un sapore piuttosto amaro o simile. Con il passare del tempo quindi ciò ha modificato alcune informazioni presenti proprio nel DNA degli individui e di conseguenza anche le loro abitudini alimentari.

Sono proprio le abitudini alimentari a fare la differenza. Sembra infatti che ogni persona adulta preferisca il cibo a cui è stato sempre abituato da piccolo – o comunque negli anni – e che ne riserva un buon ricordo ed una differenza, anche minima, riesce a notarla subito ma non sempre con la stessa reazione.

L’era del benessere, dei fast food e dei cibi con un gusto particolarmente accentuato ha creato due tipologie di individui: i super-gustatori e i non-gustatori.

I super-gustatori sono coloro che notano anche un piccolo cambiamento nel sapore dell’alimento, come accadeva in tempi antichissimi, dove la scelta giusta del cibo garantiva la propria sopravvivenza. I super-gustatori non cambiano quindi di buon grado le loro abitudini e prediligono i sapori più delicati. Molti di essi infatti odiano i fast food e i loro alimenti ed anche i cibi esotici o comunque più strani o particolari.

I non-gustatori, viceversa, non hanno la giusta percezione del gusto e favoriscono i sapori forti, speziati e spesso altamente calorici e due alimenti simili, seppur non identici, per loro sono assolutamente uguali o, comunque, al gusto risultano buoni entrambi.

Quest’ultima tipologia di persone sta piano piano diventando sempre più numerosa e questo potrebbe portare ad un grave cambiamento delle abitudini alimentari nei secoli a venire.

Published by
Lucrezia Liuzza